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dialettica

di Giuseppe Bedeschi - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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dialettica

Giuseppe Bedeschi

Arte del dialogo o logica basata sulla contraddizione

La parola dialettica (dal greco dialektikè tèchne, "arte dialogica") è stata usata da Socrate, per il quale l'arte del dialogo permetteva di scoprire la verità. Per Platone era invece la scienza che studia le idee nelle loro molteplici connessioni. Tra i filosofi moderni, notevole è stata la concezione di Hegel (che ha influenzato Marx), secondo il quale la realtà e il pensiero si evolvono con un ritmo dialettico, che include la contraddizione e il suo superamento

La dialettica nel pensiero antico

Socrate affermava di non sapere nulla. Ma era convinto di poter aiutare gli altri ‒ attraverso un continuo dialogare (dialèghesthai) con loro ‒ a chiarirsi le idee, sottoponendole a un esame coscienzioso. L'uomo, infatti, non può conquistare da solo la verità, ma può giungervi soltanto attraverso un dialogo serrato con gli altri e con sé stesso. In questo modo l'individuo può scoprire e fissare quei concetti, quelle verità universali, nelle quali tutti gli uomini, in quanto esseri dotati di ragione, possono riconoscersi.

Platone, che pure si richiama all'insegnamento di Socrate, dà alle idee e ai concetti un significato più oggettivo. La scienza non si occupa delle cose del mondo sensibile, poiché esse sono molteplici e varie: nascono, mutano e muoiono. Non c'è scienza di ciò che sfiorisce, si decompone e scompare. La scienza si occupa pertanto delle idee (del bello, del buono, del giusto, e così via) quali sono in sé stesse, nella loro purezza ed eternità, e non già quali appaiono nel mondo percepito dai nostri sensi. Le idee così concepite non sono semplici pensieri della mente umana, bensì costituiscono la realtà più vera e più alta, di cui le realtà sensibili sono soltanto copie imperfette. La dialettica è la scienza che studia le idee in questa loro separatezza, in questa loro oggettività, e che approfondisce le loro connessioni e i loro rapporti.

La dialettica nel pensiero moderno

È nella cultura del mondo moderno che la dialettica viene ad assumere un ruolo di grandissima importanza, soprattutto grazie all'opera del filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Quest'ultimo ha della realtà, e del pensiero che riflette su di essa, una concezione dialettica, fondata sulla contraddizione. "Tutte le cose" ‒ egli dice ‒ "sono in sé stesse contraddittorie", e quindi la contraddizione "è la radice di ogni movimento e vitalità". Del resto, la comune esperienza conferma che esistono molte cose contraddittorie. Si prenda, per esempio, il movimento: qualcosa si muove, non in quanto in questo istante è qui, e in un altro istante è là, bensì solo in quanto in un unico e medesimo istante è qui e non è qui. Ma la dialettica di Hegel collega strettamente il concetto di contraddizione con quello di sintesi degli elementi che si contraddicono: una sintesi nella quale quegli elementi confluiscono e danno vita a qualcosa di nuovo. Così, nell'ambito dei concetti considerati in sé stessi, il primo concetto che ci si impone è l'essere (tutte le cose, infatti, sono); tuttavia tale essere è talmente privo di qualsiasi determinazione (non diciamo infatti nulla delle cose, quando ci limitiamo ad affermare che esse sono, cioè che partecipano dell'essere) che coincide col nulla: ma l'unità dell'essere e del nulla dà luogo al divenire. Hegel applica questo schema dialettico sia alla natura sia alla società e alla storia. Così lo Stato gli appare come la sintesi della famiglia (caratterizzata da una profonda unità di affetti) e della società civile (in cui gli individui sono in concorrenza fra loro nell'ambito dei rapporti economico-sociali): lo Stato concilia e risolve gli urti e i contrasti della società civile in una unità superiore, che ricomprende e supera nel suo seno l'unità solo immediata della famiglia e la molteplicità disorganica della società civile.

Il metodo dialettico hegeliano ha esercitato un grandissimo influsso su Marx (Hegel, egli dice, è stato "il primo a esporre ampiamente e consapevolmente le forme generali del movimento della dialettica"). Di fondamentale importanza per Marx è il concetto hegeliano di contraddizione dialettica. In ogni formazione economico-sociale si manifesta a un certo punto una contraddizione fra lo sviluppo delle forze produttive e i rapporti sociali, e ciò dà luogo a una rivoluzione. Così nella società borghese moderna lo sviluppo della grande industria entra in contraddizione coi rapporti di proprietà, e ciò pone le premesse per il passaggio a una società nuova e superiore.

Vedi anche
idea Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve di una cosa reale o immaginaria. filosofia Il termine greco ἰδέα entrò nel linguaggio filosofico ... Georg Wilhelm Friedrich Hegel Hegel ‹héeçël›, Georg Wilhelm Friedrich. - Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli Schelling e Hölderlin, con i quali condivise gli entusiasmi ... divenire Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase evolutiva del pensiero greco dalla scuola eleatica (➔ eleatismo), si contrappone infatti la dottrina ... Sòcrate Sòcrate (gr. Σωκράτης, lat. Socrátes). - Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, ricordata spesso come donna bisbetica e petulante. ...
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
  • STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO in Filosofia
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    Tecnica e abilità di presenta­re gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore. Filosofia Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale al 5° sec. a.C., a quell’ambiente socratico in cui il metodo del discutere per brevi domande e ...
  • dialettica
    Dizionario di filosofia (2009)
    Dal gr. διαλεκτικὴ (τέχνη), propr. «arte dialogica». In senso generico significa l’arte del dialogare, del discutere, intesa come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore, a far trionfare il proprio punto di vista su quello dell’antagonista. ...
  • DIALETTICA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, esaminare e classificare i singoli concetti. Inventore della dialettica, in senso formale, fu ...
Vocabolario
dialèttica
dialettica dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialèttico
dialettico dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.;...
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