Gruppo montuoso della regione balcanica occidentale che si estende ad arco intorno alle coste settentrionali e orientali del Mar Adriatico, comprendendo le Alpi Dinariche, i massicci del Durmitor e dello Šar e la catena del Pindo, che si dirama a sua volta nella regione ellenica. Il termine viene spesso esteso anche alle strutture delle Alpi calcaree meridionali (Prealpi, Dolomiti, Alpi Carniche e Giulie). Le D., che sono costituite in massima parte da rocce calcaree meso-cenozoiche, formano un’ampia zona piegata, ma non rovesciata, e appartengono all’insieme dei corrugamenti del sistema alpino-himalayano, formatosi durante l’orogenesi terziaria; a causa della loro composizione, presentano estesi fenomeni carsici. Segnano il limite climatico fra l’area mediterranea e quella pannonica.
Le Alpi Dinariche, strutturalmente costituite da pieghe parallele all’asse del bacino adriatico, formano un rilievo di media altezza, con catene dolcemente arcuate e separate da valli longitudinali. A N hanno larghezza limitata, ma tendono a espandersi verso S, in modo da formare una serie di altipiani (Croazia, Bosnia, Erzegovina), che sono smembrati da fosse o incavati in ampi bacini chiusi, e presentano forme spesso molli e ondulate. Verso S i bacini s’allargano e danno luogo a regioni pianeggianti. Verso costa, le zone strutturalmente più basse fra catena e catena sono state via via invase dal mare, lasciando emergere solo le zone più alte che costituiscono le isole allungate e parallele della costa dalmata. Il rilievo consta di calcari mesozoici, sui quali, verso l’Adriatico e il bassopiano pannonico, si trovano terreni più recenti. Maggiori elevazioni sono il Monte Dinara (1831 m), che da il nome all’intero complesso montuoso, il Monte Kamešnica (1849 m), il Monte Troglav (1913 m). Grande estensione hanno i fenomeni carsici nelle forme più varie, dalle doline alle conche (uvala) e ai bacini più ampi (polje). Copiose sorgenti si hanno solo alla periferia.