In origine, danza e canzone inserite in opere e balletti francesi del 18° secolo. Il d. era collocato tra gli atti o alla fine dello spettacolo, talvolta in maniera episodica, ma connessa al soggetto del lavoro. Si incontrano d. in opere di J.-P. Rameau, nelle opere francesi di C.W. Gluck e ancora in opere di C.-F. Gounod (Faust), C. Saint-Saëns (Sansone e Dalila), mentre nel balletto d’azione ottocentesco i d. appaiono come una specie di suite di danze all’ultimo atto (Coppelia, La bella addormentata nel bosco, Don Chisciotte, Paquita).
Nell’uso attuale, il termine indica anche una combinazione di assoli, passi a due, danze di gruppo all’interno di un programma concertistico di danze.