Personaggio letterario, la cui leggenda ha un nucleo certamente storico. Sicure testimonianze si hanno all’inizio del 16° sec., quando un Giovanni F. (n., forse, Heidelberg 1480 ca.) appare in varie città tedesche millantando il possesso di potenze taumaturgiche e di dottrine occulte. La sua figura incarna, agli occhi dei contemporanei, attributi diabolici, tanto che Melantone lo chiama «turpissima bestia et cloaca multorum diabolorum».
Nel 1587 il libraio G. Spies lancia la Historia von D. Johann Fausten, in cui è già in nocciolo la storia della dannazione di Faust che vende l’anima al diavolo in cambio di conoscenza, potere e nuova giovinezza. La Tragical history of Doctor Faustus di C. Marlowe vede nel peccato di F. soprattutto la brama smodata e sacrilega di conoscere oltre i limiti fissati dalla teologia. Durante l’Illuminismo, in Germania, G.E. Lessing, ne fa un nobile rappresentante della ragione umana, rivolto senza posa verso l’alto; appartengono allo Sturm und Drang il Faust di F. Müller (1776-78) e l’Urfaust di W. Goethe (1790-1832). Meritano d’essere inoltre ricordati il Don Juan und Faust di C. Dietrich Grabbe (1829); il Faust di N. Lenau (1836) che, preso dal taedium vitae, si uccide ed è dannato.
La storia di F. ha ispirato anche molti librettisti e musicisti (tra cui L. Spohr, R. Schumann, H. Berlioz, R. Wagner, C.-F. Gounod, F. Liszt, A. Boito e F. Busoni) e pittori, ed è rivissuta nel Doktor Faustus di T. Mann (1947).