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domesticazione

di Adriano Favole - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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domesticazione

Adriano Favole

La trasformazione di animali e piante da selvatici a domestici

La domesticazione è un processo antico, che ha avuto inizio sin dalla preistoria in varie parti del mondo ed è tuttora in corso. Addomesticare significa trasformare l'ambiente, le piante e gli animali, adattandoli alle esigenze dell'uomo. La domesticazione ha reso possibile l'agricoltura e l'allevamento e ha profondamente trasformato le società umane e l'ambiente naturale

Una relazione simbiotica

Addomesticando piante e animali, l'uomo ha affermato il suo dominio sulla natura, la sua capacità di trasformarla per le proprie necessità. Gli esseri addomesticati sono divenuti sempre più dipendenti dall'uomo, dalle cure che egli presta loro proteggendoli e nutrendoli. Tuttavia anche l'esistenza dell'uomo dipende dagli animali e dalle piante che egli alleva e coltiva. Questa relazione tra uomo e natura addomesticata può essere definita relazione simbiotica, ossia una reciproca dipendenza.

Alle origini, il cane?

domesticazione del cane

Secondo alcuni studiosi il cane, a partire dal lupo, è stato il primo animale a essere addomesticato, forse prima che iniziasse il processo di domesticazione delle piante. La domesticazione del cane è avvenuta in diverse parti del mondo: nel Sud-Est asiatico circa 12.000 anni fa, nell'America del Nord tra i 13.000 e gli 11.000 anni fa, nell'America del Sud circa 8.000 anni fa. È probabile che, cacciando, gli uomini preistorici si siano trovati fianco a fianco con gruppi di lupi che cercavano le loro stesse prede. Inoltre, i lupi si avvicinavano agli accampamenti alla ricerca di avanzi da mangiare, e il ritrovamento casuale di un cucciolo potrebbe aver dato origine ai processi di domesticazione. Con il passare dei millenni, i lupi addomesticati svilupparono le tipiche caratteristiche di tutti gli animali domestici, come la varietà di pelo e di dimensione, dando origine così alla specie del cane e alle differenti razze. Il cane si mostrò un formidabile compagno dell'uomo: nella caccia, nella difesa, nella capacità di instaurare un legame affettivo con i padroni.

In altri casi i tentativi di domesticazione non hanno avuto successo: le iene, per esempio, si rivelarono non addomesticabili. Vi sono poi animali addomesticabili che tuttavia non si riproducono in cattività (i ghepardi, gli uccelli da preda), altri ancora che si riproducono in cattività ma non sono addomesticabili (i coccodrilli, le api, i pesci, i visoni).

La rivoluzione neolitica

Un fenomeno di enorme importanza per i destini dell'umanità fu la domesticazione delle piante. Gordon Childe, uno dei più importanti studiosi della preistoria, ha definito questo evento "rivoluzione neolitica", anche se alcuni studiosi lo fanno ora risalire a ben prima del Neolitico (agricoltura). In Medio Oriente, nella zona chiamata mezzaluna fertile, gli uomini cominciarono a coltivare grano e orzo. Le popolazioni di cacciatori e raccoglitori che abitavano quei territori privilegiavano nella raccolta del grano selvatico quelle spighe anomale che, a differenza delle altre, non si aprivano una volta mature per lasciare cadere i semi a terra ma rimanevano chiuse. Questo ne rendeva più difficile la riproduzione, ma agevolava la raccolta. L'uomo capì che la preparazione dei campi e la semina di queste spighe 'strane' poteva consentire di controllare meglio il processo di riproduzione della pianta e di aumentare i raccolti. Qualcosa di simile avvenne in altre parti del mondo: in America vennero addomesticati il mais e i fagioli, nel Sud-Est asiatico il riso, in Oceania tuberi come l'igname e il taro.

specie addomesticate

La maggiore disponibilità di prodotti vegetali consentì poi di alimentare animali che nel frattempo entravano nel numero delle specie addomesticate. Capre e pecore nelle aree del Mediterraneo, cammelli e dromedari nelle aree desertiche o semidesertiche, lama nelle Ande, yak in Tibet: ecco alcuni animali che hanno svolto un ruolo fondamentale nell'adattamento dell'uomo ai climi e agli ambienti più differenti (allevamento).

Perché addomesticare?

All'origine della domesticazione di piante e animali vi furono indubbiamente necessità pratiche. La coltivazione delle piante aumentò la quantità del prodotto rispetto alla raccolta di varietà selvatiche e mise a disposizione prodotti più adatti al consumo. Vennero selezionate varietà di frutti privi di spine e ricchi di polpa. Gli animali, oltre alle carni, al latte, alle uova, alla lana fornirono forza trainante e si rivelarono ottimi strumenti di trasporto per merci e persone. I cani, oltre alla sorveglianza e alla difesa, vennero addestrati a occuparsi di altri animali. Anche oggi molte società che vivono di pastorizia affidano ai cani il compito di sorvegliare e guidare le greggi e le mandrie. Nei deserti i cammelli permisero di praticare commerci a lunga distanza; i cavalli furono insieme strumento di comunicazione e di conquista.

Il successo della domesticazione ebbe però anche altre cause. Tra le prime piante addomesticate vi furono spezie e sostanze allucinogene, coltivate per il piacere del consumo più che per esigenze di alimentazione. D'altra parte la domesticazione ebbe inizio probabilmente in società che vivevano in relativa abbondanza di caccia, pesca e raccolta. La domesticazione insomma nacque anche per l'esigenza dell'uomo di affermare la propria capacità di dominare il mondo e la natura. Inoltre, molte specie addomesticate assunsero una grande importanza nei riti e nelle cerimonie religiose. Nelle società dell'India le mucche divennero animali sacri di cui fu vietato il consumo. Nelle società dell'Oceania i maiali assunsero importanza come beni di prestigio, destinati non solo al consumo ma soprattutto allo scambio nelle cerimonie importanti del ciclo di vita (la nascita, il matrimonio, la morte).

Effetti della domesticazione sulle società umane

Non tutte le società umane si dedicarono alla domesticazione: alcune scelsero di continuare a cacciare gli animali selvatici e a raccogliere i vegetali che crescono spontaneamente nell'ambiente. La domesticazione, tuttavia, portò grandi cambiamenti nelle società che adottarono l'agricoltura e l'allevamento. La produzione e la conservazione di scorte alimentari favorirono la sedentarizzazione, cioè l'insediamento stabile su un territorio, la nascita della città e la divisione della società in ceti e classi. L'ambiente in cui l'uomo vive venne radicalmente mutato per le esigenze dell'agricoltura. La necessità di nuove terre per sfamare un crescente numero di persone portò molte società a tentare di conquistare altri paesi. Persino il fenomeno della schiavitù è in qualche modo legato alla domesticazione, in quanto derivava dall'esigenza di avere manodopera gratuita per lavorare nei campi.

Oggi, data la grande quantità di acqua e di energia richiesta dall'agricoltura e dall'allevamento industriale, in molte regioni del mondo la produttività è molto bassa rispetto alle esigenze della popolazione locale. Al contrario, in Europa si producono ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di eccedenze alimentari che vengono distrutte. L'uomo non ha saputo sfruttare le opportunità offerte dalla domesticazione per dar vita a un mondo in cui ognuno possa soddisfare le esigenze più elementari: anche oggi in molte parti del mondo si continua a morire per la fame e per la mancanza di acqua.

Effetti della domesticazione sull'ambiente

Come abbiamo visto, la domesticazione comporta una trasformazione dell'ambiente. L'uomo ha cercato di eliminare dalle specie addomesticate le caratteristiche indesiderate, come le spine dai frutti, l'aggressività dagli animali, e di accentuare le caratteristiche desiderate. La domesticazione ha comportato una semplificazione e una omogeneizzazione dell'ambiente. Le varietà di una stessa specie si sono ridotte e il numero delle specie coltivate o allevate è progressivamente diminuito, un fenomeno che gli studiosi chiamano riduzione della biodiversità. Soprattutto a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, l'uso indiscriminato di concimi e pesticidi, la necessità di una irrigazione continua per alimentare piante molto produttive ma molto esigenti come il mais hanno prodotto inquinamento, impoverimento del suolo e carenza di acqua. L'uomo è oggi in grado di modificare persino la struttura genetica di piante e animali: se queste nuove forme di domesticazione promettono di risolvere il problema della fame, non sappiamo ancora se e in che misura possano comportare rischi per l'ambiente e per la salute dell'uomo sulla Terra.

Vedi anche
lama fig.Genere andino di Mammiferi Artiodattili Camelidi; le specie hanno circa le dimensioni di un cervo, sono snelle, con pelame soffice, molto folto e lanoso, prive di gobbe dorsali. Al genere si attribuiscono la specie selvatica L. guanicoe (➔ guanaco) e due specie viventi allo stato domestico: il lama, ... allevaménto degli animali Attività (e relative strutture) per la gestione, il mantenimento e la riproduzione di animali domestici (mammiferi, uccelli e pesci) al fine di sfruttamento economico (produzione di carne e grasso, di latte, di pelli, di pellicce, di uova ecc.). Il bestiame allevato appartiene per lo più ai Mammiferi ... ovini Nome, privo di valore sistematico, con cui vengono indicati i Mammiferi Artiodattili Bovidi appartenenti al genere Ovis, che comprende 7 specie, diffuse nelle regioni neartica e paleartica: la pecora domestica (Ovis aries), con le sue diverse razze; l’urial (O. [orientalis] vignei), diffuso nelle zone ... razza Raggruppamento di individui che presentano un insieme di caratteri fisici ereditari comuni. Nel caso dell’uomo, tali caratteri si riferiscono a caratteristiche somatiche (colore della pelle, tipo di capelli, forma del viso, del naso, degli occhi ecc.), indipendentemente da nazionalità, lingua, costumi, ...
Indice
  • 1 Una relazione simbiotica
  • 2 Alle origini, il cane?
  • 3 La rivoluzione neolitica
  • 4 Perché addomesticare?
  • 5 Effetti della domesticazione sulle società umane
  • 6 Effetti della domesticazione sull'ambiente
Categorie
  • AGRICOLTURA NELLA STORIA in Agricoltura caccia e pesca
  • SISTEMI E ANIMALI PER L ALLEVAMENTO in Agricoltura caccia e pesca
Tag
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Altri risultati per domesticazione
  • domesticazione
    Enciclopedia on line
    Stato in cui si trovano gli animali e le piante, quando le condizioni di alimentazione e riproduzione sono regolate dall’uomo. In particolare si dicono domestiche quelle specie di animali che, vivendo permanentemente con l’uomo, gli forniscono lavoro e prodotti utili e sono dall’uomo stesso protette ...
  • Domesticazione
    Enciclopedia delle scienze sociali (1993)
    Robert Delort L'uomo e gli esseri viventi Inizialmente l'uomo ha proceduto allo sfruttamento della natura attraverso la raccolta, la caccia e la pesca; è soltanto durante il breve e abbastanza recente periodo neolitico che, in diverse aree, spesso del tutto indipendenti tra loro, tra il X e il III ...
  • DOMESTICAZIONE
    Enciclopedia Italiana (1932)
    La domesticazione è in senso biologico lo stato in cui si trovano gli animali domestici e le piante coltivate. Domesticate si chiamano quelle bestie (e piante) le cui condizioni di alimentazione e riproduzione l'uomo, da una lunga serie di generazioni, influenza a suo talento. Non si tratta quindi solo ...
Vocabolario
domesticazióne
domesticazione domesticazióne s. f. [der. di domesticare]. – L’operazione di domesticare; l’essere domesticato. Anche il risultato, cioè la condizione di domesticità; in senso biologico, stato particolare in cui si trovano gli animali domestici...
domèstico
domestico domèstico agg. e s. m. [dal lat. domestĭcus, der. di domus «casa»; propr. «che appartiene alla casa»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Appartenente alla casa, intesa come sede della famiglia: mura, pareti d.; tradizioni d., le virtù...
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