eterogeneità In genetica, l’esistenza di diverse mutazioni che causano fenotipi simili. Sono stati descritti, in quasi tutte le malattie ereditarie note, due tipi di e.: l’ e. genetica propriamente detta, chiamata anche e. interlocus, e l’ e. allelica, o intralocus. Si parla di e. genetica quando la stessa malattia (definita in termini di sintomatologia clinica) è causata da mutazioni in diversi loci genici. Ne sono esempi l’albinismo e la fenilchetonuria. Gli stessi o simili sintomi clinici derivano da mutazioni diverse in uno stesso locus genico, cioè da una e. allelica o intralocus, ciascuna delle quali può inibire o alterare l’espressione del gene.
La classificazione clinica della malattia, seppure elaborata, sottostima spesso il grado di e., che può essere scoperto solo dopo la definizione della sequenza del gene coinvolto. Questa difficoltà è emersa chiaramente soprattutto dopo la comprensione delle basi molecolari delle diverse forme di osteogenesi imperfetta, tutte caratterizzate da ossa fragili, che possono fratturarsi spontaneamente prima della nascita o nel corso della vita in seguito a un minimo trauma. Numerosi tipi di mutazioni, sia del gene che codifica la catena α1 del collagene di tipo I, localizzato sul cromosoma 7, sia del gene della catena α2, localizzato sul cromosoma 17, possono alterare la struttura del collagene e causare l’osteogenesi imperfetta. In questa complessa situazione è presente una e. sia intralocus sia interlocus, e pertanto può esistere una serie di fenotipi intermedi di difficile classificazione clinica.