Figlio (Graz 1578 - Vienna 1637) dell'arciduca Carlo II dell'Austria Inferiore e della principessa Maria di Baviera. Re di Boemia (1617-1619) e di Ungheria (1621-1625) e imperatore del sacro romano impero (1619-1637). Nel 1618, per il tentativo di restaurare il cattolicesimo in Boemia e per la sua intolleranza verso i protestanti provocò una reazione di protesta, detta “defenestrazione di Praga”, che fu tra le cause dello scoppio della guerra dei Trent'anni. Vita e attività. Fu educato dai gesuiti a Ingolstadt, e divenne rigido assertore della Controriforma. Duca nel 1596, attuò una decisa politica di restaurazione cattolica in Stiria, Carinzia e Carniola; re di Boemia (1617) e d'Ungheria (1618), si fece campione dell'ortodossia anche in tali regni. La sua politica di repressione religiosa determinava nel maggio 1618, con la ribellione degli stati protestanti di Boemia (che offrirono, nell'agosto 1619, la corona reale all'elettore palatino Federico V, capo dell'Unione evangelica), l'inizio della guerra dei Trent'anni. Con l'apporto della Lega cattolica, della Spagna e del generale Albrecht von Wallenstein, F. vinse in Boemia, Austria, Germania; dopo che il Wallenstein ebbe umiliato il re di Danimarca, credette di poter ormai riconquistare al cattolicesimo lo stesso Impero, e promulgò quell'editto di restituzione (marzo 1629) che, se fallì ben presto nel proposito di eliminare i protestanti dalla comunità imperiale, segnò invece l'inizio di una crescente opposizione politica all'interno e rafforzò la coalizione dei nemici esterni degli Asburgo che si raccoglieva sotto la guida del Richelieu. Così le vittorie svedesi del 1631 e l'esito infelice, nello stesso anno, della guerra di successione di Mantova, davano l'avvio alla crisi politica e militare dell'Impero: dopo il 1632, il conflitto tra l'imperatore e il Wallenstein, imperniato sul dissidio tra l'intransigente confessionalismo del primo e gli intenti di pacificazione politico-religiosa dell'altro, sortiva effetti assai dannosi, anche se l'assassinio del Wallenstein a Eger (25 febbr. 1634) poté far credere a una vittoria di Ferdinando. Questi, morendo, vedeva la Francia ormai impegnata direttamente nella guerra dei Trent'anni, a fianco dei protestanti.