Navigatore portoghese (Sabrosa, Trás-os-Montes, 1480 - is. di Maetan, Filippine, 1521). Navigò al servizio del proprio paese in Estremo Oriente. Ideato un progetto per raggiungere l'Oriente navigando verso Occidente, si mise al servizio della Spagna, che finanziò la spedizione. Salpato da San Lucar nel sett. 1519 con cinque navi, dopo mesi di difficile navigazione raggiunse le coste sudamericane proseguendo verso SO fino allo stretto che da lui avrebbe poi preso il nome. Inoltratosi nel Pacifico, giunse (1521) alle isole Marianne e da lì si spinse alle Filippine, dove fu ucciso in un combattimento con gli indigeni.
Dopo alcuni viaggi in India e nelle Isole della Sonda, si dedicò agli studi cosmografici; poi, spinto dai suggerimenti dell'amico Francisco Serrão, ideò un progetto per raggiungere le Isole Molucche, percorrendo la via di occidente e con la ricerca di un passaggio nell'America Merid. verso il Pacifico. Ritenendo, erroneamente, che quelle isole dovessero per il trattato di Tordesillas appartenere alla Spagna, offrì alla Casa di Contratación di Siviglia il progetto del viaggio. Ma solo dopo molti indugi riuscì a ottenere l'approvazione da Carlo I di Spagna, avendo l'appoggio finanziario del mercante Christobal de Haro. La spedizione si compose di cinque navi, con 265 uomini, quasi tutti spagnoli, e partì da San Lucar (sett. 1519). Il primo difficile sverno ebbe luogo sulle coste dell'America Merid., a circa 50º di lat. S; a esso seguì una ribellione degli equipaggi che M. riuscì energicamente a domare, potendo così proseguire e giungere, dopo una minuta e lunga esplorazione delle coste, all'imbocco dello stretto da lui detto de Todos Santos e che prese poi il nome dello scopritore. Esplorato in circa un mese il nuovo stretto (21 ott. - 27 nov. 1520), proseguì poi con tre sole navi (una era naufragata, l'altra l'aveva abbandonato) attraverso l'oceano che, per i venti e le correnti favorevoli incontrati, prese il nome di Pacifico e, dopo una difficile navigazione in cui furono toccate due isole inospitali, giunse (1521) all'isola Guam, nelle Marianne. Tale meta dista quasi 20º di long. da quella stabilita in un primo tempo da M. (le Molucche) e si trova a circa 13º di lat. N, anziché sull'equatore, ma non sono ben note le ragioni per cui il navigatore decise di cambiare rotta, probabilmente fin da quando era penetrato nel Pacifico. Dalle Marianne M. si spinse poi alle Filippine, dove, sbarcato nell'isola di Maetan, venne a conflitto con gli indigeni e rimase ucciso. A questo primo eccidio ne seguì subito dopo un altro nella vicina Cebu, in cui caddero 25 compagni. La spedizione, ridotta ormai a una sola nave, la Victoria, a causa dell'incendio di una e della cattura da parte dei Portoghesi di un'altra, continuò al comando di J. S. Elcano e riuscì a raggiungere (sett. 1522) San Lucar. Il viaggio, ideato da M., e per gran parte condotto con abilità ed energia, fu il primo intorno al mondo. Se esso non ebbe risultati commerciali, come si proponeva, essendo la via seguita troppo lunga, contribuì però gradatamente alla conoscenza di regioni ancora ignote; rilevò tra l'altro l'enorme estensione del Pacifico, facendo tramontare la credenza tolemaica di una grande penisola a SE dell'Asia. Tra le molte relazioni del viaggio, la più ricca d'informazioni è quella del vicentino Antonio Pigafetta, che vi prese parte con altri ventitré Italiani.