Pratica agricola di vario tipo, che ha lo scopo di anticipare la fioritura o la fruttificazione di alcune piante ed è specialmente seguita in orticoltura e nel giardinaggio. Le forme più comuni di f. sono la permanenza in serra per determinati periodi e la semina in letti caldi, seguita da trapianto, la quale permette di anticipare la nascita quando la temperatura in primavera è ancora troppo bassa (per spinaci, carote ecc.); altre pratiche, come la concimazione in determinati periodi, la vernalizzazione, l’irrigazione possono avere azione simile. Altri metodi, usati specialmente in floricoltura, sono: tenere la pianta o i rami staccati in atmosfera di varie sostanze volatili o gassose (etilene, acetilene, gas illuminante, fumo di segatura o di carta; per es., con etere etilico molto diluito l’applicazione dura 1-2 giorni); immergere i rami con i bottoni fiorali in acqua a 30-35 °C per qualche ora (metodo del bagno caldo) o in soluzioni diluite di alcol, tiourea, sostanze acide ecc. Però è di essenziale importanza l’epoca in cui si fa la f., se cioè poco dopo l’inizio del riposo invernale (esito nullo o scarso) anziché più avanti. Il meccanismo d’azione di queste pratiche non è del tutto chiaro ma è da porre in relazione anche con le esigenze fotoperiodiche della pianta.
Prato forzato È il prato, soprattutto del trifoglio ladino, quando sia seminato fra la segala e l’avena da foraggio; i lavori che si fanno a queste ultime piante preparano il terreno molto favorevolmente anche per il trifoglio ladino, che assume sviluppo e durata migliori.