Generazione del ’98 Gruppo di scrittori spagnoli operanti tra la fine del 19° sec. e gli inizi del 20° (M. de Unamuno, P. Baroja, Azorín, A. Machado), diversi fra loro per tendenze o per origini culturali, ma tutti impegnati da uno stesso problema: la disfatta del 1898 e la perdita delle colonie avevano posto una serie di interrogativi angosciosi sulla decadenza e il futuro della Spagna. Interrogativi che, ancor prima del ’98, si erano posti, tra gli altri, F.G. de Quevedo, M.J. Larra, À. Ganivet. In seguito, ponendo il problema in termini più concreti, politici e letterati proclamarono la necessità di sottoporre a revisione totale i valori tradizionali.
L’ansia di scoprire la Spagna, di individuarne l’essenza più profonda e insieme gli elementi validi per il rinnovamento portarono gli uomini del ‘98 a percorrere la propria terra, e specialmente la Castiglia; una sensibilità nuova li spinse ad apprezzare il paesaggio castigliano e a evocarlo con una tecnica e un gusto che non sono lontani da quelli del modernismo con il quale spesso la G. del ’98 si confonde.