Storico dell'arte italiano (Roma 1926 - ivi 1994). Direttore dell'Istituto centrale del restauro (1973-83), U. ha concentrato e dedicato le sue energie ai problemi della tutela e della conservazione del patrimonio artistico. Ha diretto importanti interventi di restauro su manufatti artistici e, soprattutto, ha svolto un'intensa attività teorica.
Laureatosi a Roma con Lionello Venturi (1947), è stato allievo e poi collaboratore, giovanissimo, di C. Brandi, all'Istituto centrale del restauro. Ha svolto inizialmente attività critica (Beato Angelico, 1957), per dedicarsi poi al restauro e alla conservazione. Dopo aver tenuto per un decennio la direzione dell'Istituto centrale del restauro, con gesto polemico nei confronti dei vertici del ministero, ha rassegnato le dimissioni. Ha diretto importanti interventi di restauro su manufatti artistici e, soprattutto, ha svolto un'intensa attività teorica, riassunta nel volume da lui curato Problemi di conservazione (1973), con vari suoi saggi. Ha condotto importanti iniziative e progetti che, sulla scia del pensiero teorico brandiano, stabilivano il ruolo guida dell'Istituto centrale del restauro nella tutela programmata e nella scienza della conservazione. In tal senso si ricordano il Piano pilota per la conservazione programmata dei beni culturali in Umbria (1975) e la mostra, con relativo catalogo, La protezione del patrimonio monumentale dal rischio sismico (1983), da cui sono derivate importanti iniziative dell'Istituto come la realizzazione della Carta del rischio. Negli ultimi anni ha svolto la sua attività soprattutto attraverso la rivista, da lui fondata, Materiali e strutture (1991), uno dei luoghi privilegiati del dibattito e della ricerca della conservazione del patrimonio culturale italiano.