Stato dell’India (3702 km2 con 1.628.000 ab. nel 2008), con capitale Panaji. Esteso lungo la costa occidentale del Deccan, ai piedi dei Ghati Occidentali, è bagnato per ca. 105 km dall’Oceano Indiano; confina a N con lo Stato di Maharashtra, a E e a S con quello di Karnataka. La popolazione è di origine indù o formata da meticci, e per lo più cattolica. Oltre l’agricoltura (cereali, legumi, canna da zucchero), esercitata soprattutto nella stretta fascia costiera, la popolazione rivierasca pratica la pesca e l’estrazione del sale marino. Lungo le pendici dei Ghati si estendono ampie foreste, che forniscono teak, mogano e bambù. Il porto principale è Mormugão, dove termina una ferrovia che, risaliti i Ghati, si congiunge alla rete ferroviaria indiana.
L’antica città di Goa era centro commerciale e culturale assai importante dell’impero indù dei Kadamba (2° sec. a.C. - 1312 d.C.); fece poi parte del sultanato islamico del Deccan e del regno indù di Vijayanagar (dal 1370 al 1482). Passata sotto il dominio portoghese (16° sec.), svolse la funzione di centro commerciale, amministrativo e militare dell’impero coloniale delle Indie Orientali. Nel 1606 le fu concesso il grado di primazia apostolica, con giurisdizione spirituale in tutto l’Oriente asiatico e sulle coste dell’Africa, fino al Capo di Buona Speranza (1606). S. Francesco Saverio nel 1542 vi fondò il collegio di S. Paolo, da cui dipesero tutte le missioni di gesuiti in Oriente. La concorrenza commerciale olandese e le incursioni dei Maratti ne determinarono, nel 18° sec., la progressiva decadenza; e nel 1779 la sede ufficiale del viceré fu trasferita a Nova Goa, dal 1843 capitale delle Indie portoghesi. Nel dicembre 1961 l’Unione Indiana si è annessa il possedimento, e nel 1987 G. è diventata uno Stato dell’Unione.