Regione dell’India corrispondente alla penisola triangolare che a S degli altopiani Malwa e Chota Nagpur si incunea nell’Oceano Indiano e termina a Capo Comorin. È costituito da altopiani leggermente ondulati e complessivamente digradanti verso NE. In questa direzione sono orientati i maggiori sistemi idrografici (Mahanadi, Godavari, Krishna, Cauvery ecc.). Residuo di antichissimo continente australe (➔ Gondwana), il D. si fonda su un basamento di gneiss e di scisti su cui si stendono (specialmente a NO) vaste masse di lava basaltica. La decomposizione delle rocce dà origine a due tipi di suoli: laterite (di color bruno, nelle zone maggiormente caldo-umide) e regur (o terra nera, argillosa, con concrezioni calcaree), che copre oltre 1/3 della penisola ed è particolarmente atta alla coltura del cotone. Il rilievo è rappresentato dai Ghati Occidentali a O e Ghati Orientali a E. Gli insediamenti sono concentrati nelle valli fluviali e nelle zone irrigue. L’economia è prevalentemente agricola, ma non mancano grandi città, sia lungo le coste (Mumbai, Chennai), sia nell’interno (Hyderabad, Bangalore).
Nel D., a differenza dall’India settentrionale, si sono meglio mantenuti i due grandi strati linguistici preariani dei Munda (specie nelle regioni orientali) e dei Dravida, presenti in quasi tutta la penisola. Lingue indo-arie (principalmente il maratto) si sono tuttavia largamente diffuse a S del Narmada, in tutta la porzione nord-occidentale del D. giungendo nel NE fino alle coste del Golfo di Bengala. L’induismo è la religione di gran lunga prevalente.
Nel 3° sec. a.C. nel D. si affermò l’impero Maurya diffondendo gli elementi di una grande civiltà religiosa e culturale; a esso subentrarono (100 d.C.) la dominazione di tribù sciite e quindi quella di una serie di dinastie, tra cui quelle Cola, Andhra, Cālukya. Con questa venne a fondarsi a partire dal 7° sec. il cosiddetto Impero meridionale, esteso dai Vindhya sino al Capo Comorin. Intorno al 1000 si situa l’espansione del regno dei Cola a danno delle dinastie Pallava e Pandya, a SE e a N dell’odierna Chennai; declinò poi nel 12° secolo. Nell’Impero meridionale si succedevano intanto altre dominazioni: dinastia Rāṣṭrakūta (753-973), seconda dinastia Cālukya (973-1190), quindi i re Yādava che, nel 1307, si arresero ai musulmani. Il dominio islamico, nel 1338 era stabilito su quasi tutta la regione che fu governata, in regime d’indipendenza, dalla dinastia di Bahmani (1347-82); la scomparsa di questa segnò la suddivisione del D. nei cinque Stati musulmani di Golconda, Bijapur, Ahmednagar, Bidar e Berar. Durante il 17° sec. tutto il D. entrò a far parte dell’impero moghul che, nel 1706, fu soppiantato dai Maratti.
Alla metà del 1° millennio a.C. i paesi dravidici (Andhra Pradesh, Karnataka, Tamil Nadu e Kerala) ebbero una cultura caratterizzata da villaggi di agricoltori e pastori, in alcuni dei quali comparve la Black and red ware culture (caratterizzata da un’ampia tipologia di ceramiche presente anche nei corredi funerari di tombe megalitiche) insieme all’uso di utensili di ferro. Dal 3° sec. a.C. iniziarono i primi elementi di sviluppo urbano (Dharanikota), con un nucleo abitativo e un centro monastico (Amaravati). Nel 2°-3° sec. d.C. sorsero nuovi centri urbani, soprattutto al confine con il Maharashtra, nel Tamil Nadu (Kanchipuram, Uraiyur e Madurai) e nel Karnataka (Sannathi, Vadgaon-Madhavpur, Banavasi e Udayavara), alcuni dei quali caratterizzati da fortificazioni e strutture di mattoni. Si diffuse l’uso dei megaliti e di ceramica di lusso, con decorazioni incise. In queste città si sviluppò una fiorente attività industriale e commerciale, e dai ritrovamenti di monete sono testimoniati anche rapporti intensi con Roma.