(gr. Γόρτυς o Γορτύνη) Antica città cretese. Il luogo, abitato già in età paleolitica, poi tardominoica, fu occupato agli inizi del 1° millennio a.C. da ondate di colonizzatori predorici e dorici, che lasciarono forte impronta sia nella lingua sia nelle istituzioni. Presto G. raggiunse un alto grado di floridezza e di cultura. Dal 4° sec. sino alla conquista romana lottò accanitamente con la rivale Cnosso. Divenuta Creta provincia romana (67 a. C.), G. ne fu la capitale e poi al tempo di Augusto (27) fu eretta a metropoli della provincia di Creta e Cirene, continuando a fiorire sino all’età imperiale avanzata.
Il centro primitivo di G. era sulla odierna collina di San Giovanni, ove i resti più notevoli sono quelli di un tempio di Atena Polìochos (7° sec. a. C.); in età classica ed ellenistica la città si estese poi, non molto regolarmente, nella pianura a SE dell’acropoli. Nel quartiere dell’agorà un edificio rotondo conservava un’iscrizione su pietra (metà 5° sec. a.C.), contenente, in 12 colonne di scrittura arcaica bustrofedica, leggi riguardanti il diritto privato. A SE sono altri edifici di età classica ed ellenistica (tempio di Apollo Pizio, 6° sec. a.C.). Ellenistico-romano è il santuario delle divinità egizie, che ha restituito epigrafi e statue. Della vasta città romana sono stati riportati alla luce il pretorio, con statue e iscrizioni, il ninfeo, le terme (Megali Porta), il ginnasio, i teatri e lo stadio. Del primitivo culto cristiano esistono a G. tracce notevoli (basilica di S. Tito).
A Lebena, il porto di G., gli scavi hanno messo in luce il tempio di Asclepio (4° sec. a.C.) e cospicui avanzi della città e della necropoli minoica.