Sigla della società informatica statunitense International Business Machines, con sede ad Armonk (New York). Sorta nel 1914 dalla CTR (Computing Tabulating Recording co.) per la produzione di tabulatrici, assunse l’attuale denominazione nel 1924. Con lo sviluppo dei calcolatori e in seguito degli elaboratori, l’attività dell’IBM, inizialmente orientata a soddisfare le esigenze di clienti quali le ferrovie, le compagnie di assicurazioni e le amministrazioni pubbliche, ha esteso il proprio mercato in tutto il mondo. Nel 1949 fu creata la consociata IBM World trade corp. per coordinare le azioni delle filiali straniere allora presenti in oltre 80 paesi. Lo sviluppo dell’informatica ha garantito la continua crescita dell’IBM, tra i primi produttori mondiali del settore. Opera in oltre 130 paesi (tra cui l’Italia); produce macchine per ufficio, PC ed elaboratori di medie e grandi dimensioni, fornisce software e servizi di supporto nel campo dell’elaborazione dati; particolarmente intensa è la sua attività nella ricerca informatica e anche in quella di base: dai suoi laboratori sono usciti molti premi Nobel per la fisica. Nel periodo 1991-92 il bisogno di decentrare le attività, l’andamento negativo della congiuntura e il ritardo con cui l’azienda aveva fatto il proprio ingresso nel settore trainante del PC hanno determinato un periodo di crisi che ha dato luogo a una vasta ristrutturazione della società. Il gruppo ha poi assunto come asse portante i servizi di consulenza e assistenza per informatica e telematica.