Nell’uso bibliografico e tipografico, la lettera (talvolta anche un gruppo di lettere) con cui comincia un libro o un capitolo, in quanto sia contraddistinta con caratteri diversi, con fregi o miniature.
Le i. ornate compaiono solo nel 5° sec., a semplici linee, poi, dal 6° sec., con motivi zoomorfi, vegetali, di rado umani, a vari colori. Con lo sviluppo della miniatura, le i. si fanno sempre più ornate, specialmente nei libri occidentali, diventano anche di grandissime dimensioni, e includono nell’occhio delle lettere intere scene dipinte. La tipografia le eredita. Già J. Fust e P. Schoeffer le usarono nei Salteri del 1457 e 1459. E. Ratdolt le usa per primo in Italia. Con il 16° sec. si affermano nella stampa le cosiddette i. parlanti, le quali raffigurano una scena che direttamente richiama la lettera, anche senza rapporto con il testo (benedizione per B ecc.). Nel 18° sec. si ebbero eleganti i. entro vignette con sfondi paesistici o a forma di rocaille. Dal 19° sec. l’uso dell’i. ornata si è fatto sempre più raro.