Raccolta di componimenti poetici greci, attribuiti dalla tradizione a Omero. Ne sono giunti per intero 33 (al 34°, in onore di Dioniso, si ascrivono frammenti conservati in Diodoro e nel codice moscovita degli i.); non erano destinati al culto e il loro nome più antico era proemi. Hanno lingua, metro e stile della poesia epica; ebbero funzione introduttiva, come preludi a recitazioni rapsodiche, e cantano le gesta degli dei, ai quali sono intitolati. Per lo più sono brevi; sono invece veri poemetti di qualche centinaio di versi: l’I. a Demetra, che narra l’affannosa ricerca di Persefone rapita, la sosta di Demetra a Eleusi, il temporaneo ricongiungimento di Persefone con la madre, l’istituzione dei misteri (l’autore è probabilmente un poeta attico o eleusino, del 7°-6° sec. a.C.); l’I. ad Apollo, di cui una parte celebra il dio di Delo e la sua nascita nell’isola sacra, e una parte celebra il dio di Delfi, la sua ricerca di una sede per l’oracolo, fissata poi ai piedi del Parnaso, dove Apollo uccide la dragonessa Pito; l’I. ad Ermete, che narra nascita e prime imprese del dio (databile al 6° sec. a.C.); l’I. ad Afrodite, dedicato agli amori della dea e di Anchise, da cui nascerà Enea; l’I. a Pan, in cui si descrive la natura della divinità e si raccontano la sua nascita e la presentazione fra gli dei dell’Olimpo. I minori riguardano divinità olimpiche ed extraolimpiche.