Coltura intensiva pratica effettuata con largo impiego di mezzi di diversa natura (concimazione, irrigazione, sovescio ecc.) e con il suolo coltivato in permanenza. Il maggior impiego di capitale che la caratterizza può riferirsi o al capitale immobilizzato nel suolo, e si parlerà allora di intensivo fondiario, o al capitale di esercizio, e si parlerà allora di intensivo di esercizio. Nei paesi progrediti, il passaggio dalla coltura estensiva a quella i. è stato un fenomeno di spontanea evoluzione economica determinato da fattori ambientali e dalla necessità di aumentare le produzioni specifiche.
Per le grandezze intensive ➔ intensiva, grandézza.
Sono i. i prefissi, infissi o suffissi che, aggiunti a radici verbali, accrescono la nozione lessicale di un certo grado d’intensità, ampiezza, espressività; i verbi formati con tali prefissi (per es., sbattere di fronte a battere) sono anch’essi chiamati intensivi. Più genericamente, parole intensive sono quelle che esprimono una nozione con particolare intensità e forza espressiva. Accento intensivo (detto anche dinamico o espiratorio) è l’accento che consiste in un aumento d’intensità dell’energia espiratoria e comporta come effetto un aumento d’intensità acustica. A differenza dell’accento musicale, quello i. investe tutta una sillaba e non soltanto la parte vocalica di essa.
Il complesso di interventi medici di emergenza prestati a pazienti in pericolo di vita in reparti specializzati nei quali si attua anche la rianimazione. Tali reparti, oltre che dotati di apparecchiature atte a monitorare i parametri vitali (riguardanti la respirazione, la circolazione, la funzione degli emuntori ecc.), debbono rispondere a peculiari requisiti tecnici (impianto elettrico autonomo, strutture architettoniche ben definite, aerazione con filtraggio antibatterico ecc.).