In grammatica, proposizione i. è quella con cui si pone una domanda. Può essere diretta, quando consiste in una proposizione indipendente (che cosa fai?), o indiretta quando è una proposizione subordinata dipendente dai verbi dire, sapere, chiedere, domandare ecc. (dimmi che cosa fai); semplice, quando l’interrogazione comprende un solo argomento (sei stanco?; gli chiesi se fosse stanco) o disgiuntiva, quando si pone un’alternativa (accetti o rifiuti?; vorrei sapere se accetti o rifiuti). In italiano la proposizione i. non ha costruzione particolare e, quando non è introdotta da aggettivi, pronomi o avverbi i. (che, quale, chi, che cosa, quanto; come, dove, quando, perché), si distingue dall’inflessione della voce. In altre lingue può essere invece morfologizzata richiedendo particelle speciali (ne, num, nonne in latino, est-ce que in francese) o l’inversione delle parole (in francese e in tedesco, dove il soggetto segue il verbo, e in inglese, dove il soggetto è posto dopo il verbo ausiliare to do, to have, to be). L’interrogativa indiretta, quando non è introdotta da un aggettivo, pronome o avverbio i., ha, in italiano, la congiunzione se (dimmi se hai capito). Punto i. è il segno d’interpunzione (?) – derivato per la forma dalla lettera iniziale q della parola latina quaestio «domanda» – che, posto in fine a una frase (in spagnolo è messo anche al principio, in posizione capovolta), indica che questa va intesa e pronunziata come un’interrogazione; presso altri alfabeti il punto i. ha forme diverse o manca del tutto, senza pregiudizio dell’intendimento dato che l’interrogazione è morfologizzata.