Matematico e ingegnere (Metz 1788 - Parigi 1867). P. è considerato come il fondatore della geometria proiettiva moderna, avendo avuto per primo l'idea di studiare in modo sistematico le proprietà proiettive delle figure. Fu anche cultore di meccanica applicata, disciplina alla quale portò importanti contributi.
Dopo aver frequentato i corsi dell'École Polytechnique (dove aveva risentito principalmente l'influenza di G. Monge) e della Scuola militare di Metz, partecipò, come ufficiale del genio, alla campagna di Russia di Napoleone; prigioniero di guerra, trascorse due anni (1812-14) a Saratov sul Volga, dedicandosi a studi e meditazioni scientifiche (frutto di queste riflessioni sono i Cahiers de Saratov, pubblicati poi nel 1862, nel vol. 1 delle Applications d'analyse et de géométrie); tornato in patria, insegnò meccanica applicata a Metz e a Parigi.
Ebbe infatti per primo l'idea di studiare in modo sistematico le proprietà proiettive delle figure, cioè le proprietà che si conservano eseguendo proiezioni e sezioni. La considerazione di queste proprietà permette di dedurre, per es., proprietà anche riposte di una conica o di sistemi di coniche da proprietà di una circonferenza o di un sistema di circonferenze che siano loro proiezione. La ricerca è resa più agile dal costante uso di un principio geniale, il principio di continuità, che consente di stabilire le proprietà di una figura deducendole da quelle di un'altra figura (più particolare o più semplice) quando questa si ottenga da quella attraverso una deformazione continua. La sua opera maggiore, il Traité des propriétés projectives (1822), non incontrò peraltro tra i contemporanei il successo che P. sperava, sicché egli, nel suo tempo, fu maggiormente considerato come cultore di meccanica applicata, disciplina alla quale portò in effetti importanti contributi. E il modo non chiaro con il quale egli introduceva il principio di continuità, gli valse le critiche del Cauchy e di altri. Così avvenne che la sua fama in Francia, finché egli visse, fosse specialmente dovuta agl'insegnamenti di meccanica applicata, dati a Metz (dal 1824 in poi) e a Parigi (1838-49), ad alcune invenzioni tecniche e alle sue grandi qualità organizzatrici. Ma i posteri gli resero giustizia, e oggi P. è considerato come il fondatore della geometria proiettiva e come uno dei principali iniziatori di quel movimento, che condusse, nel secolo XIX, alla rinascita della geometria.