Kerč´ Città dell’Ucraina (148.120 ab. nel 2009), nella Crimea orientale. Si estende per una quindicina di kilometri lungo la costa dello stretto omonimo. È il maggior centro industriale della Crimea, con fonderie e acciaierie, alimentate dal carbone del distretto del Doneck (che giunge per il Mar d’Azov) e dal ferro dei giacimenti di Kamyš Burun. Vi sono inoltre cantieri navali, cotonifici, manifatture di tabacco. Molto attivo il porto e, per le sue spiagge, vivace il turismo.
La città sorge nel luogo dell’antica Panticapeo (➔), detta poi Bospora nell’Alto Medioevo. Nel 1318 fu ceduta dai Tatari ai Genovesi, che ne fecero un porto attivo del loro commercio nel Mar Nero, con il nome di Cerchio. Nel 1475 fu conquistata dai Turchi, e da essi trasformata in fortezza per la difesa della Crimea contro i Cosacchi del Don; divenuta possedimento dei Russi nel 1771, in seguito allo sviluppo assunto da Odessa e Taganrog, decadde.
La Penisola di K. (russo Kerčenskij Poluostrov) è la sezione più orientale della Crimea a cui è saldata per l’istmo di Feodosija tra il Mar d’Azov a N e il Mar Nero a S. Lo Stretto di K. la separa a E dalla penisola di Taman´. È lunga un centinaio di chilometri e larga da 30 a 48. Produce grano e cotone; vi sono giacimenti di petrolio, di zolfo, di gesso e di ferro. L'espansione delle forze russe nei mari intorno alla Crimea iniziata subito dopo la sua annessione alla Federazione russa della Crimea è stata agevolata dalla costruzione di un ponte sullo Stretto di Kerč', che collega la penisola di Taman' alla penisola di Kerč', doppio viadotto stradale e ferroviario inaugurato nel maggio 2018 e aperto al collegamento ferroviario nel dicembre 2019; nell'ottobre 2022 l'infrastruttura è stata gravemente danneggiata nell'ottobre 2022 nel corso del conflitto russo-ucraino in atto nel Paese.