Apparecchio d’illuminazione costituito da una gabbia metallica di forma circolare o prismatica con pareti di vetro, entro cui è una sorgente luminosa, che una volta era una lampada a fiamma (di qui la caratteristica copertura a comignolo, per fare uscire il fumo) e che oggi è generalmente una lampada elettrica. È di solito portatile, ma può essere anche fissata a un sostegno, in genere sospesa dall’alto.
La l. da palcoscenico è una l. speciale per l’illuminazione della ribalta. La l. da superficie è munita di sospensione cardanica, in modo da poter essere orientata, ed è posta almeno a 4 m di altezza sulla scena, fuori della vista del pubblico. Contiene una lampada a incandescenza fino a 1000-1500 W, uno specchio riflettore e uno o più schermi colorati che vengono inseriti o esclusi durante lo spettacolo, mediante funicelle di acciaio; ha uno schermo per regolare l’intensità della luce. Le l. da orizzonte, utilizzate per illuminare il panorama, analoghe alle precedenti, sono invece montate a gruppi su telai che ne facilitano la manovra; quando per l’orizzonte occorra luce azzurra, si adottano lampade a vapori di mercurio ad alta pressione nelle quali l’intensità della luce è variata mediante schermi: per ottenere la luce nella tonalità desiderata, s’impiegano lampade a incandescenza oppure schermi colorati.
L. di Aristotele L’apparato triturante di cui è provvista la bocca degli Echinoidi (a eccezione degli Spatangoidi), composto da 5 mascelle terminanti ciascuna con un dente prominente del peristoma, e associate a un complicato sistema di pezzi calcarei che funzionano da leve, e di muscoli che li muovono. Tutto l’apparato, che sporge all’interno nella cavità del corpo e ha forma di l., è mosso da muscoli inseriti su una cintura calcarea sporgente anch’essa internamente al principio del peristoma e attaccata all’endoscheletro.