Psicologo (Orša 1896 - Mosca 1934). V. ha condotto, assieme ad altri psicologi, tra i quali A. N. Leont´ev e A. R. Lurija, le ricerche che costituiscono i fondamenti della scuola "storico-culturale", la più importante scuola sovietica di psicologia. La sua opera più importante è Myšlenie i reč ("Pensiero e linguaggio", 1934).
Lavorò dal 1924 nell'Istituto di psicologia di Mosca e successivamente divenne professore all'univ. di Mosca e all'Accademia Krupskaja per l'educazione comunista. Secondo V. i processi psichici sono basati sull'impiego dei segni e in primo luogo dei simboli del linguaggio: questi hanno un'origine socio-culturale e vengono acquisiti dall'individuo nel corso del suo sviluppo ontogenetico. Tale acquisizione è un processo continuo di interiorizzazione che il bambino matura nell'ambiente familiare e sociale in cui è nato e vive. I sistemi simbolici che egli acquisisce gli permettono di comunicare con gli altri individui, di apprendere gli elementi e i valori della cultura del suo ambiente e di regolare il proprio comportamento. V. riconobbe una funzione importante alla scuola nel processo di strutturazione dei sistemi simbolici in relazione sia alle finalità sociali che l'educazione deve perseguire, sia alle potenzialità psicologiche del singolo scolaro. La scuola "storico-culturale" fondata da V. ha dato importanti contributi alla conoscenza degli effetti che hanno l'ambiente sociale e familiare e i metodi pedagogici sullo sviluppo psichico del bambino. Gli scritti principali sono stati raccolti in Sobranie sočinenij ("Opere complete", 6 voll., 1982-84).