Miniatori (inizî sec. 15º) originarî di Limbourg, figli dell'intagliatore di statue lignee Arnold e nipoti del pittore Jean Malouel. Nacquero a Nimega dopo il 1385; furono alla corte del duca Giovanni di Berry dal 1410 al 1416. Morirono probabilmente di peste nel 1416. Nel 1400 si erano stabiliti a Parigi; nel 1402 eseguivano una Bibbia per il duca di Borgogna, Filippo l'Ardito (probabilmente perduta). La loro attività successiva mostra come la loro formazione artistica avvenisse a Parigi, nel giro di artisti mosani e renani, detti pittori del 1402. Sono attribuite a questa prima fase e a Pol (secondo le fonti, la personalità dominante del gruppo) due miniature nella Bibliothèque Nationale di Parigi (codici francesi 414 e 926). Per il duca Giovanni di Berry furono eseguite Les belles heures (94 grandi miniature e 78 minori, dette anche Heures d'Ailly, 1403-13, New York, Cloisters Museum), probabilmente del solo Pol, in cui si rispecchia una fervida immaginazione e una puntuale documentazione degli ambienti. Intensa si rivela l'osservazione della pittura italiana, nella sua qualità di impostazione spaziale (contemporanea è anche una Bible histoiriée, Parigi, Bibliothèque Nationale, nella quale si distinguono varie mani). Lo studio dell'arte italiana è specialmente evidente nel disegno del frontespizio con s. Girolamo, cui corrisponde un famoso disegno, sempre vicinissimo ai L., conservato a Darmstadt e in cui è ritratto F. Petrarca. Il loro capolavoro, Les très riches heures du duc de Berry (1411-16 circa, Chantilly, museo Condé), documentate in un inventario del 1416, terminate (1485-89) da Jean Colombe di Bruges, denota sensibili influssi italiani per i problemi formali e di costruzione dello spazio uniti al preziosismo dell'arte francese e ai raffinati suggerimenti del committente. È assolutamente certo che almeno Pol deve aver visitato l'Italia, poiché egli dimostra dimestichezza non soltanto con la miniatura italiana e con opere di cavalletto (specialmente lombarde e del Pisanello), ma anche con gli affreschi di Siena e di Firenze e con la statuaria antica. Fu appunto sulla base di una cultura vastissima che Pol de L. e i suoi fratelli compirono la più innovatrice rivoluzione nell'arte del Nord prima di J. van Eyck.