crèole, lìngue Lingue nate dall'ibridazione fra un idioma autoctono e uno importato da commercianti o colonizzatori. La linguistica ha mutuato dall’antropologia il significato originario di creolo per designare come lingue creole gli idiomi nati in ‘colonia’ da una o più madrilingue originarie di altri continenti (per lo più europee): il contatto di un idioma europeo con una lingua locale (per es., africana) porta alla nascita di una lingua di contatto (pidgin), elementare nelle strutture e nei contenuti, che assolve esigenze primarie di comunicazione. Quando però il pidgin esaurisce la sua funzione di lingua esclusivamente di comunicazione e diventa idioma ‘nativo’ per un gruppo di parlanti discendente da almeno una delle due componenti iniziali, esso si ‘creolizza’, dovendo rispondere a più ampie esigenze espressive, ed elabora nuove strutture grammaticali, spesso diverse da quelle del pidgin e delle due lingue in contatto. Mentre in passato le lingue creole godevano di scarsissima attenzione e prestigio, attualmente esse vengono tenute in grande considerazione sia sotto il profilo scientifico sia sotto quello sociopolitico. I linguisti vedono infatti in esse un’importante fonte di informazione per ciò che concerne le strategie comunicative. Da un punto di vista sociopolitico, poi, molte lingue creole sono diventate o stanno divenendo lingue ufficiali di nazioni di recente indipendenza. Inoltre, in talune di queste lingue è nata un’apprezzabile letteratura.
Le lingue creole hanno amplissima diffusione geografica, anche se vengono parlate ancora da poche decine di milioni di persone. Essendo per lo più originate anche da un idioma europeo, si sogliono classificare in lingue creole a base francese, inglese, spagnola, portoghese e nederlandese. Le lingue creole a base francese (di gran lunga le più parlate) sono diffuse negli Stati Uniti (Louisiana), nelle Antille (Haiti, Guadalupa, Martinica ecc.), nella Guiana Francese, in Costa d’Avorio, nell’Oceano Indiano (Seychelles, Maurizio, Isola della Riunione, Rodrigues). Quelle a base inglese si incontrano negli USA (dalla Florida alla Carolina del Sud), nell’Honduras Britannico, nelle Antille (Giamaica, Antigua ecc.), nelle Guiane (compreso il Suriname), in Africa occidentale (Gambia, Sierra Leone, Liberia, Camerun), in Oceania (Australia, Hawaii, Pitcairn). Le lingue creole d’origine spagnola si parlano in Nicaragua, nelle Antille Olandesi (Curaçao ecc.), in Colombia, nelle Filippine; mentre quelle d’origine portoghese sono diffuse in Suriname, in Brasile, in Africa occidentale (Isole del Capo Verde e del Golfo di Guinea, Senegal) e in Asia (Goa, Sri Lanka, Macao, Singapore, Giava). Lingue creole a base nederlandese erano parlate nelle Antille (Isole Vergini) e nello Sri Lanka. Alcuni studiosi segnalano l’esistenza di lingue creole d’origine non europea in Africa (Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Africa Centrale) e in Papua-Nuova Guinea.
Circa la genesi delle lingue creole è assai discussa la teoria monogenetica (gli idiomi creoli di tutto il mondo sarebbero derivati da una lingua commerciale portoghese-africana o malese, diffusa dai marinai lusitani); più probabile una poligenesi (ciascuna lingua creola sarebbe nata localmente in condizioni di bi- o plurilinguismo, spesso determinate da insediamenti coloniali).