Comune della prov. di Ancona (17,7 km2 con 12.123 ab. nel 2008), situato a 127 m s.l.m. su un colle dominante il Mare Adriatico, fra le valli del Potenza e del Musone.
Dal Medioevo a L. esisteva una chiesa meta di pellegrinaggi e di culto speciale alla Madonna. Ma solo alla fine del 15° sec. fu messa in circolazione dalla Relatio Teramani (scritta da Pietro Giorgio Tolomei da Teramo) la pia leggenda secondo la quale la cosiddetta Santa Casa sarebbe quella di Maria Vergine, trasportata miracolosamente da Nazareth, caduta in mano ai Musulmani, a Tersatto, presso Fiume, e di là nel 1294, per eguale miracolo presso Recanati, in un luogo circondato da alberi di lauro (donde il nome Loreto) e quindi, alcuni mesi più tardi, sulla collina attualmente occupata. La cittadina, cresciuta a partire dal 13° sec. intorno alla Santa Casa, fu chiamata in un primo tempo Santa Maria; Sisto V papa nel 1585 la eresse in diocesi, le conferì poi il titolo di città (1586) e la fece cingere di mura nel 1587, per difenderne il tesoro.
La basilica della Santa Casa (che copre sotto la sua cupola l’edificio che la Relatio Teramani indica come la casa della Madonna) fu iniziata nel 1468 e alla sua costruzione parteciparono Giuliano da Maiano, B. Pontelli, Giuliano da Sangallo, Bramante, A. Sansovino ecc. Il santuario fu arricchito, nei secoli, da molte opere d’arte (affreschi di Melozzo da Forlì nella sagrestia di S. Marco, di L. Signorelli in quella della Curia e del Pomarancio nella sala già del Tesoro); le numerose cappelle absidali e la volta sono decorate da artisti quali C. Maccari, L. Seitz ecc. Il palazzo apostolico, imponente costruzione nella piazza antistante la chiesa, ospita l’archivio storico della Santa Casa e il Museo pinacoteca.