Musicista italiano (Oneglia 1925 - Roma 2003). Figura di primo piano dell'avanguardia musicale del dopoguerra, ha esplorato diverse dimensioni compositive: dall'esperienza seriale alla musica concreta fino alle elaborazioni elettroacustiche e all'attenzione per il folclore, il jazz e la canzonetta. Tra la musica strumentale: le 13 Sequenze (composte a partire dal 1958) e Sinfonia (1968); per il teatro ha realizzato Allez-hop! (1959), La vera storia (1981), Un re in ascolto (1984) e Outis (1996).
Allievo di G. F. Ghedini e G. C. Paribeni a Milano e di L. Dallapiccola a Tanglewood, nel 1954 ha fondato con B. Maderna lo Studio di fonologia musicale alla RAI di Milano. Esponente fra i più agguerriti e significativi dell'avanguardia musicale contemporanea, si è dedicato tra i primi all'esperienza elettronica. Compositore particolarmente fecondo ed eclettico, ha scritto musiche di scena, pezzi orchestrali, da camera e vocali in cui ha alternato l'uso di strumenti tradizionali a quelli derivati dalla tecnica elettronica. Oltre alle opere citate si ricordano, per il teatro, Passaggio (1963), Laborintus II (1965), Opera (1970), Per la dolce memoria di quel giorno (1974), La vera storia (1982), Un re in ascolto (1984), e inoltre Chamber music per voce e strum. (1953), Epifanie per sopr. e orch. (1961), Sinfonia per 8 voci (1968), Bewegung per orch. (1971), Voci per viola (1984), Concerto II per pian. e orch. (1989). Presidente e sovrintendente dell'Accademia di Santa Cecilia dal 2000, B. ha svolto una intensa attività didattica a Darmstadt, Colonia e in varie università degli USA; nel 2002 ha proposto un nuovo finale di Turandot di G. Puccini in sostituzione di quello realizzato da F. Alfano. Nell'ottobre del 2008, in occasione del quinto anniversario dalla morte, si è tenuto a Siena presso l'Accademia musicale chigiana il convegno internazionale Luciano Berio. Nuove prospettive, sintesi di un progetto di ricerca che ha indagato sistematicamente l'opera e il pensiero del musicista.