Storico della cultura e commediografo danese (Bergen, Norvegia, 1684 - Copenaghen 1754). Fu il primo ad aprire la letteratura danese a tutte le correnti di pensiero e d'arte dell'era dei "lumi". Divulgatore delle idee di Thomasius e di Pufendorff e delle teorie illuministiche, fu autore tra il 1722 e il 1728 di non meno di 27 commedie ispirate a Molière e alla commedia dell'arte.
Viaggiò in Olanda (1705-06), in Inghilterra (1706-08), in Francia e in Italia (1714-16); tornato in patria, fu nominato professore di metafisica nell'università di Copenaghen (1717). Ma già nel 1711 aveva scritto una Introduction til de europæiske rigers historie e nel 1713 una Introduction til natur- og folkeretten, facendosi divulgatore delle idee di Thomasius e di Pufendorff. Nel 1719 scrisse, sui modelli di Scarron e di Boileau, il suo eroicomico epos in alessandrini Peder Paars contro la pedanteria classicistica della scienza universitaria, la superstizione e l'intolleranza ecclesiastica. Fra il 1722 e il 1728 approntò per il primo teatro sorto in Danimarca non meno di 27 commedie, e altre 6 ne scrisse dopo la riapertura del teatro stesso alla morte del pietista Cristiano VI. Ispirate a Molière e, ancor più, alla commedia dell'arte, esse presentano, con naturale ironia, personaggi illustranti i vizi morali che fuorviano l'uomo quando smarrisce il supremo bene della ragione, del senso comune e del giusto mezzo (Jeppe paa Bjerget "Beppe della montagna"; Den politiske Kandestøber "Lo stagnino politicante"; Barselstuen "La stanza della puerpera"; Erasmus Montanus; Den stundesløse "L'indaffarato", e tanti altri, tutti ancora oggi ben noti, e cari, al pubblico danese). Di ritorno da un secondo viaggio a Parigi (1725-26), si dedicò con rinnovato zelo alla divulgazione delle idee illuministiche con opere di storia politica (Dannemarks riges historie, 1732-35, dalle origini a Federico III) ed ecclesiastica (Almindelig kirkehistorie, 1738, dal cristianesimo primitivo alla Riforma), con un romanzo satirico-allegorico, alla Swift (Nicolai Klimii iter subterraneum, 1741), con raccolte di Moralske tanker ("Riflessioni morali", 1744), di Epistler (1748-54) e di Moralske Fabler (1751), le quali, in tono satirico-didattico su spunti di Cicerone, di Seneca e di Montaigne, riprendono i vari temi delle commedie e le idee predilette del suo moderato riformismo.