Stato dell’Oceano Indiano, costituito da un arcipelago di 1087 isole (20 sono atolli) di cui soltanto 220 permanentemente abitate, che si distende (per 900 km) fra il Canale Otto Gradi e l’Equatore, sulla medesima dorsale su cui sorgono le isole Laccadive a nord e Chagos a sud. L’arcipelago è condizionato da un’elevatissima vulnerabilità ecologica, in relazione soprattutto all’innalzamento del livello dell’Oceano, conseguente al riscaldamento dell’atmosfera.
La popolazione, anticamente immigrata da Ceylon, è largamente incrociata con elementi indiani e arabi e, in seguito alla conversione all’islamismo, ha perso gran parte dell’originaria cultura. Il tasso di accrescimento si presenta elevato; tuttavia, a partire dagli ultimi anni del 20° sec. ha mostrato una decisa tendenza alla riduzione (3% nel periodo 1990-95, 1,9% nel periodo 1995-2000, diventata dell’1,6% tra il 2000-2009). Alta è la percentuale di giovani: oltre metà degli abitanti ha meno di 16 anni; la speranza di vita è molto alta, di 74 anni nel 2009.
La popolazione è al 100% musulmana sunnita.
L’economia delle isole, tradizionalmente basata soprattutto sulla pesca del tonno, dalla fine degli anni 1980 ha la sua maggiore risorsa nel turismo (602.000 visitatori nel 2006; i flussi provengono principalmente da Germania, Italia e Giappone), sostenuto da buone strutture ricettive e da una legislazione molto attenta nell’impedire sia il degrado dell’ambiente naturale sia le forme marginali e deteriori di questa attività. L’agricoltura (palma da cocco) produce quasi esclusivamente per il mercato interno, mentre gran parte dei manufatti essenziali e le fonti di energia devono essere importati; la bilancia commerciale è quindi costantemente in passivo. Negli scambi commerciali i principali acquirenti sono Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna e Sri Lanka, mentre i maggiori fornitori sono Singapore, Qatar, ancora Sri Lanka ed Emirati Arabi Uniti. Le comunicazioni fra le varie isole si svolgono unicamente per via marittima; vi sono due aeroporti, nell’isola di Gan e a Hulele, nell’atollo di Male.
Abitate probabilmente a partire dal 6° sec., le M. furono sede di un sultanato e vennero occupate dai Portoghesi nel 1558. Nel corso del 17° sec. passarono sotto il dominio degli Olandesi, sostituiti nel 1795 dagli Inglesi, dei quali le M. divennero protettorato nel 1887. Nel 1932 la carica di sultano fu resa elettiva. Dopo un breve periodo repubblicano (1953-54), le M. raggiunsero la piena indipendenza nel 1965; nel 1968 un referendum nazionale sancì il passaggio dal sultanato a una repubblica presidenziale e A.I. Nasir, primo ministro dal 1954, ne divenne presidente. Nel 1978 gli subentrò M.A. Gayoom, che ne continuò la politica autoritaria, venendo riconfermato, tramite plebisciti, nel 1983 e 1988. Sul piano economico furono favoriti gli investimenti stranieri nel settore turistico. Nel 1993 Gayoom fu rieletto presidente per la quarta volta.
Nel 1998 fu promulgata una nuova Costituzione, che introduceva il mandato illimitato per il presidente della Repubblica e l’immunità per i membri del Parlamento, e Gayoom fu rieletto presidente. Nel settembre 1999 il problema ambientale (la minaccia della scomparsa delle M., e di altre isole vicine, per l’innalzamento del livello del mare dovuto all’effetto serra) fu affrontato in un’apposita sessione dell’Assemblea generale dell’ONU, assumendo così una rilevanza internazionale. Gayoom fu eletto nuovamente nel 2003, tra proteste interne e pressioni internazionali contro la repressione del dissenso e le violazioni dei diritti umani. Il Parlamento ha introdotto il multipartitismo nel 2005 e nel 2007 un referendum ha approvato una nuova formula presidenzialista di governo. Le prime elezioni presidenziali democratiche del 2008 hanno decretato la vittoria al ballottaggio di M. Nasheed su Gayoom. Nel febbraio 2012 Nasheed è stato costretto dai militari a rassegnare le dimissioni in favore del proprio vice, Mohamed Waheed Hassan Manik. Al primo turno delle elezioni presidenziali, tenutosi nel settembre 2013, non hanno ottenuto la maggioranza assoluta né l'ex presidente Nasheed, che ha riportato il 45,5% dei consensi, né l'avversario A. Yameen, che ne ha guadagnati il 25,3%. I risultati delle elezioni sono stati successivamente invalidati per irregolarità e sospetti di brogli; le nuove consultazioni, indette per il mese di ottobre, sono state annullate da un intervento della polizia che ha impedito la distribuzione del materiale elettorale. Il ballottaggio, tenutosi infine nel mese di novembre, ha assegnato la vittoria a Yameen, fratellastro dell'ex dittatore M. Gayoom e leader del Partito progressista delle Maldive, che ha sconfitto l'ex presidente Nasheed ricevendo il 51,6% dei consensi. La formazione politica del presidente Yameen ha confermato tali risultati ottenendo con la sua coalizione di governo la maggioranza nel nuovo Parlamento alle elezioni legislative svoltesi nel marzo 2014, che hanno registrato inoltre una pesante sconfitta del Partito democratico delle Maldive di Nasheed, mentre le presidenziali svoltesi nel settembre 2018 hanno visto la vittoria del candidato dell'opposizione M. Solih, che al primo turno si è aggiudicato il 58% dei voti, subentrando dal mese di novembre a Yameen; nell'aprile dell'anno successivo il Partito democratico del presidente si è affermato a larga maggioranza alle elezioni parlamentari, ottenendo 68 su 87 seggi. Al primo turno delle elezioni presidenziali svoltosi nel settembre 2023 si è affermato il candidato dell’opposizione M. Muizzu, che ha ricevuto il 46% dei consensi contro il 39% aggiudicatosi dal presidente uscente Solih, sconfiggendolo al ballottaggio tenutosi nello stesso mese (54% dei suffragi) e subentrandogli nella carica.