Critico letterario (Roma 1873 - ivi 1955); allievo di F. D'Ovidio, dal 1909 professore di stilistica, poi di lingua e letteratura italiana nell'Istituto superiore di magistero di Roma; socio nazionale dei Lincei (1947). Studioso acuto e versatile, ricco di una profonda cultura, pubblicò scritti su Alfieri, Foscolo e Leopardi; particolarmente penetranti i suoi commenti ai classici, soprattutto quello alla Divina Commedia (1946-47), che coronò una lunga serie di studî danteschi. Si è largamente occupato di problemi di estetica (Che cos'è il bello? Schema di un'estetica psicologica, 1905; Dello stile: dialogo, 1907; Estetica tedesca all'alba del secolo XX, 4 voll., 1911-13).