Economista italiano (n. Varese 1943). Ordinario di economia politica nell'univ. Bocconi di Milano, ne è divenuto rettore nel 1989 e presidente dal 1994. Uno dei maggiori economisti italiani, ha contribuito in particolare agli studî sull'economia monetaria e finanziaria. Presidente della Société universitaire européenne de recherches financières (1982-85) e della Commissione del ministero del Tesoro che nel 1982 formulò le linee di riforma del sistema creditizio e finanziario italiano. Commissario CEE (1994). Editorialista del Corriere della sera dal 1978, con i suoi interventi (raccolti nel volume Il governo dell'economia e della moneta, 1992) ha spesso influenzato le decisioni delle autorità monetarie e di governo. Socio corrispondente dei Lincei dal 1989. Membro della Commissione europea come responsabile per il mercato interno, i servizi finanziari, le dogane e le fiscalità (1995-99), è stato inoltre commissario europeo per la concorrenza (1999-2004). Sostenitore del rafforzamento del processo di unificazione economica nell'Unione Europea, ha contribuito alla realizzazione del mercato unico intervenendo in favore della liberalizzazione dei movimenti di capitale e dell'adozione della moneta unica. Il 9 novembre 2011 è stato nominato senatore a vita e il 13 dello stesso mese ha ricevuto l’incarico, accettato con riserva, di presidente del Consiglio da parte del presidente della Repubblica G. Napolitano, allo scopo di formare un nuovo esecutivo per fronteggiare l'attuale grave momento di crisi finanziaria ed economica, interna e internazionale. Il 16 novembre M. ha sciolto la riserva, ha accettato l'incarico di primo ministro del nuovo governo e ha assunto anche ad interim la carica di ministro dell’Economia fino all'11 luglio 2012. Nella prima fase del suo governo M. ha speso la sua autorevolezza in ambito europeo, essendo stato Commissario per la concorrenza e per il mercato interno, per far fronte alla crisi economica internazionale, per ridare credibilità all’Italia, abbassare lo spread ed evitare il rischio default. Nel dicembre del 2011 il governo ha varato il cosiddetto “decreto salva-Italia”, un pacchetto di misure urgenti per assicurare la stabilità finanziaria, la crescita, l’equità, chiedendo a tutti i cittadini uno sforzo anche tributario per riportare sotto controllo i conti pubblici. Nella seconda fase del suo governo denominata “cresci-Italia” il governo ha approvato un pacchetto di riforme strutturali per la crescita, che mirano a rimuovere due vincoli: l’insufficiente concorrenza dei mercati e l’inadeguatezza delle infrastrutture. La serie di riforme intraprese dovrebbe consentire nel breve periodo di traghettare l’economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio/lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partners europei e internazionali. Nel dicembre del 2012 M. ha rassegnato le dimissioni al termine dell'approvazione della legge di stabilità. La decisione è maturata dopo un discorso alla Camera dei Deputati del segretario del Pdl, Angelino Alfano, fortemente critico verso la politica economica del governo. Nello stesso mese ha presentato la sua candidatura per le elezioni politiche dell’anno successivo alla guida di una nuova coalizione centrista denominata Con Monti per l’Italia al Senato e di una lista Scelta Civica – Con Monti per l’Italia insieme alle liste dell’UDC e di FLI alla Camera dei Deputati, ottenendo nel 2013 quasi il 10% dei consensi popolari. M. ha ricoperto l'incarico di primo ministro fino al 28 aprile del 2013, giorno di insediamento del nuovo governo guidato da E. Letta. Accademico di Francia dal 2014.