Antica popolazione sabellica stanziata intorno al Lago Fucino. Alleati dei Romani (304 a.C.), i M. si ribellarono (91 a.C.) e parteciparono alla guerra sociale (detta anche bellum Marsicum). In età romana nel loro territorio furono istituiti i municipi di Marruvium, Antinum, Anxa e Lucus Angitiae. Un’iscrizione su lamina bronzea da Antinum, in alfabeto coloniale latino, documenta un dialetto italico affine all’umbro.
Dai M. prende nome la Marsica, la parte dell’Abruzzo che ha per centro il Fucino (ca. 1500 km2). Un tempo molto isolata e a economia in prevalenza pastorale, ha tratto profitto dalla costruzione della linea ferroviaria, che la collega a Roma e a Sulmona, e soprattutto dal prosciugamento del Fucino che ha favorito gradualmente il sopravvento dell’economia agricola. L’evoluzione fu interrotta dal terremoto del 1915, che causò gravissimi danni e oltre 28.000 vittime. Con la ricostruzione si provvide fra l’altro a spostare la sede di alcuni centri e a creare nuove strade. In seguito l’Ente per la valorizzazione del territorio del Fucino ha curato l’applicazione della riforma agraria. È subentrato un processo di industrializzazione, prima collegato al settore primario (zuccherificio), ma poi esteso anche ad altri rami (abbigliamento, arredamento, materie plastiche, materiali da costruzione, elettronica). I centri principali sono Avezzano, considerato il capoluogo della Marsica, e Celano.