In informatica, il termine m. assume differenti significati a seconda di quale aspetto dello scambio di informazioni venga privilegiato. In generale, un m. è un insieme di informazioni organizzate in modo tale da poter essere trasmesse, memorizzate o, comunque, elaborate come un unico blocco. È formato da un involucro (ingl. envelope), che contiene le informazioni relative al mittente e al destinatario, e da un corpo (ingl. body), che contiene l’informazione da comunicare. Quando non vi sia ambiguità, ovvero quando l’informazione data dall’involucro sia ininfluente, il termine m. viene usato per indicare il solo corpo. In questo senso un m. è costituito, esplicitamente o implicitamente, da tre elementi concettuali: un oggetto, a proposito del quale il m. divulga l’informazione; un attributo o una proprietà dell’oggetto, che viene predicata dal m. un intervallo di tempo in cui l’attributo o la proprietà è verificata. Ciascuno degli elementi costituenti un m. può, a sua volta, essere un m.; si ha un messaggio elementare quando ciascun elemento, pur avendo un significato, non contiene informazione.
Nell’uso tecnico, il termine m. viene usato per indicare il record (logico) formato dai dati che rappresentano l’informazione contenuta nel m. (corpo e involucro).
Tecnica di comunicazione (ingl. message switching) tra i diversi terminali di una rete di elaboratori secondo la quale ciascun terminale invia i propri m. a un unico nodo centrale che li memorizza per ritrasmetterli ai destinatari non appena siano disponibili le necessarie linee di comunicazione.
La selezione di un partico;lare circuito di trasmissione, tra le varie alternative offerte, all’interno di una rete di comunicazione distribuita.