Mistrà (gr. Μυστρᾶς) Città della Grecia, nel nomo di Laconia (Peloponneso meridionale), situata sulla collina omonima, propaggine del Taigeto, 5 km a O di Sparta. Immediatamente a SE delle rovine dell’antico centro sorge oggi il villaggio omonimo.
Fondata in epoca romana da emigrati spartani, M. fu fortificata (1248) da Guglielmo di Villehardouin, principe di Acaia che, nel 1262, fu costretto a cederla a Michele VIII Paleologo. M. divenne sede dello stratego bizantino del ricostituito tema del Peloponneso, poi (1348-1460) capitale del despotato (detto del Peloponneso o di Morea o anche di M.) che, sotto i Cantacuzeno (1348-84) e i Paleologhi (1384-1460), arrivò a comprendere il Principato di Acaia. Conquistata dai Turchi nel 1460, passò ai veneziani nel 1687 ed ebbe una breve fioritura spentasi definitivamente con la riconquista turca (1715).
Il castello di G. di Villehardouin domina la città, chiusa da due cinte di mura. A M. alta, quartiere aristocratico, è la reggia con la chiesa di S. Sofia. Nella città bassa restano S. Demetrio (1310, trasformata nel 15° sec. con l’aggiunta di un piano e cinque cupole; affreschi del 14° sec.), il palazzo del metropolita, il convento di Vrontòchion (1311, basilicale con cinque cupole, affreschi del 14° sec.) e altre chiese (Santi Teodori, 1291; convento della Perìvleptos, 14° sec.; convento della Pantànassa, 1428) con affreschi, i resti più significativi dell’ultima rinascita dell’arte bizantina dell’epoca dei Paleologhi.