In embriologia, l’insieme dei processi che portano al differenziamento dei tessuti e degli organi a partire da elementi indifferenziati; negli animali avviene dopo la gastrulazione.
Movimenti morfogenetici sono quelli di modellamento (invaginazione, evaginazione ecc.). La zona di un embrione deputata alla formazione di un determinato organo è il campo morfogenetico; mentre la zona morfogenetica è la localizzazione, nella blastula, delle cellule che daranno origine ai foglietti germinativi.
Nei processi di trasmissione dei segnali fra le cellule, il morfogeno è una sostanza la cui concentrazione fornisce alle cellule un’informazione posizionale e controlla la loro organizzazione e il loro differenziamento. Nell’embrione vi sono tre tipi di segnali che controllano la formazione di una corretta organizzazione fisica: segnali intracellulari, come quelli che organizzano le componenti citoplasmatiche dell’uovo poi ereditate dai blastomeri quando l’uovo si divide; segnali diffusibili, che funzionano a distanza, da un centro di partenza dirigono l’organizzazione della specializzazione cellulare nel tessuto circostante; interazioni tra cellule a breve distanza, che possono creare un mosaico dettagliato di cellule in stadi differenti di sviluppo. Studi compiuti negli anni 1990 hanno stabilito che la risposta delle cellule a un morfogeno dipende in egual misura dalla concentrazione e dal momento dello sviluppo nel quale esso agisce. Un unico morfogeno può controllare l’organizzazione di diversi percorsi cellulari; per es., è stato dimostrato che le cellule del polo animale dell’embrione precoce dell’anfibio Xenopus si svilupperanno come epidermide, come muscolo o come notocorda, a seconda della concentrazione di un morfogeno, l’attivina. Inoltre lo stesso morfogeno, in cellule simili, può determinare risposte differenti a seconda dell’età della cellula nell’embrione in sviluppo.
L’insieme delle azioni esercitate dai processi morfogenetici, i processi cioè che modellano il rilievo terrestre. Tale modellamento si esplica attraverso una interazione tra fattori geologici (litologia e tettonica), agenti di modellamento che erodono, trasportano e depositano (acqua, ghiaccio, vento, onde) e condizioni climatiche. Si chiama morfostruttura l’elemento del rilievo terrestre la cui fisionomia attuale è il risultato dell’azione prevalente dei fattori endogeni. Vi appartengono le grandi catene montuose, gli archi vulcanici insulari, gli altopiani, le estese depressioni ecc., che hanno conservato nelle linee generali la propria fisionomia anche se sono state modellate nel corso del tempo geologico dagli agenti esogeni.