In archeologia e paletnologia, termine con il quale vengono designati generalmente i tumuli. In senso lato indica qualsiasi tipo di intervento umano di elevazione dal suolo, qualunque funzione esso abbia e qualunque materiale sia servito per la sua realizzazione.
Si indicano come civiltà dei m., nel loro complesso, alcune culture preistoriche nordamericane cronologicamente individuate dai più tra il primo millennio a.C. e il contatto con gli Europei, e geograficamente comprese tra i Grandi Laghi a N, la vallata del Mississippi a O, l’Oceano Atlantico a E e il Golfo del Messico a S. Le testimonianze archeologiche mostrano come queste civiltà, man mano che le strutture economiche e sociali divenivano più complesse e progredite, andarono acquistando sempre maggiore raffinatezza nelle loro produzioni in ceramica, pietra, rame, legno, conchiglia.
In sedimentologia, corpi carbonatici costituiti da scheletri di organismi (fanghi bioclastici) con una certa percentuale di legante organico, che si elevano dal fondale marino circostante. Hanno una geometria lenticolare o conica, fianchi molto inclinati (fino a 40° di pendenza) e raggiungono spessori superiori ai cento metri. Si formano in ambienti piuttosto tranquilli come le aree più profonde dei bacini, i pendii poco inclinati delle piattaforme carbonatiche o all’interno delle lagune.