La creazione, con mezzi puramente morfologici, del femminile di espressioni, nomi, aggettivi, talora anche verbi, riferentesi a individuo maschile (per es., ital. asina, gallina ecc.; ingl., she goat «capra»). Nelle antiche lingue indoeuropee la m. aggettivale è sviluppata, laddove quella nominale è rudimentale (cfr. in lat. i nomi maschili in -a come scriba e i nomi femminili in -us come fagus).
Richiesta intesa a promuovere una deliberazione di un’assemblea legislativa in ordine a una specifica fattispecie. Nel Parlamento italiano, può essere proposta da un singolo componente se è stata preceduta da interpellanza; in caso contrario, deve essere firmata da almeno 8 senatori o 10 deputati. È svolta e discussa con le stesse modalità prescritte dai regolamenti delle Camere per i progetti di legge e ha la precedenza sulle interpellanze che si riferiscono allo stesso oggetto.
La m. di fiducia al governo deve essere motivata e votata per appello nominale. Quella di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno un decimo dei componenti la camera legislativa, non può essere discussa prima di tre giorni dalla presentazione ed è votata per appello nominale.