Città della Francia (282.853 ab. nel 2006), capoluogo del dipartimento della Loire-Atlantique, situata a circa 50 km dall’Oceano Atlantico sulla Loira; inclusa negli anni 1960 fra le ‘metropoli di equilibrio’ destinate a bilanciare il potere economico della capitale. Il porto, ampliato fin dal 19° sec., è in grado di ricevere navi oceaniche, e si avvale dell’avamporto di Saint-Nazaire (➔), con il quale forma uno dei maggiori complessi francesi. Attività industriali nei settori petrolchimico, metallurgico, meccanico (cantieri navali, costruzioni aeronautiche), alimentare.
Sorta in epoca romana nel paese dei Celti Namneti (da cui il nome), dalla fusione del borgo fortificato di Condivincum con il vicus Portuensis, N. crebbe in età imperiale e fu sede di una diocesi (3° sec.). Dopo ripetute incursioni barbariche, si sottomise ai Merovingi (497) che l’affidarono al governo dei suoi vescovi. Passata ai Normanni (9°-10° sec.), nel 12° sec. ebbe notevole rilievo, unitamente a Rennes, nell’ambito del ducato di Bretagna: fu sede della Corte dei conti e dei Parlamenti. Alla morte (1487) di Francesco II, ultimo duca di Bretagna, appartenne ai re di Francia; durante le guerre di religione seguì la parte cattolica e, solo nel 1598, si sottomise a Enrico IV. Nel 17°-18° sec. divenne il maggior porto del paese, grazie soprattutto al traffico degli schiavi. Durante il Terrore la città fu teatro di episodi atroci (stragi di N.) e, con Napoleone, subì un tracollo determinato soprattutto dal blocco continentale (1807) e dall’abolizione della tratta dei Neri. Dal 1840 risorse come centro industriale e commerciale.
Editto di N. Emanato da Enrico IV il 13 aprile 1598 per regolare la posizione dei calvinisti nel Regno di Francia, stabiliva libertà di coscienza su tutto il territorio; libertà di culto (a esclusione di Parigi); diritto di accedere a tutti gli uffici, dignità, scuole; diritto di proprietà; possesso di alcune piazzeforti. Osteggiato dai cattolici, limitato da Luigi XIII (1629), fu revocato da Luigi XIV con l’editto di Fontainebleau (1685).