La prima dinastia che governò sui Franchi. Il primo re della dinastia merovingia, alla metà circa del sec. 5º, fu forse Clodio, ricordato da Gregorio di Tours, che lo definisce "uomo abile e di famiglia nobilissima". Clodio era accampato presso Duis burg allorché, morto un certo Teudomero, fu acclamato dai Franchi capo al suo posto (re, secondo Gregorio); certo è comunque che Clodio comandava solo una parte dei Franchi, che in quel periodo appaiono frazionati e ancora legati all'Impero in qualità di federati. Ma, approfittando dell'indebolimento dell'autorità imperiale nella zona del Reno, Clodio, attaccate le forze romane che tenevano Cambrai, le sconfisse, occupò la città e si spinse fino al fiume Somme. Da lui sarebbe nato Meroveo, padre, a sua volta, di Childerico (m. 482 circa), la prima vera figura storica della dinastia. Gregorio di Tours mette in evidenza come il potere di questi primi re merovingi fosse radicato anche nella sacralità pagana: egli definisce infatti i M. reges criniti "re dai lunghi capelli", tratto questo che rivela senza dubbio credenze pagane legate alla sfera della fertilità. Del resto lo stesso biografo di Carlomagno, Eginardo, nel mettere in burla l'ultimo, debole sovrano merovingio, Childerico III (deposto nel 751 da Pipino, padre di Carlomagno), lo descrive con i lunghi capelli alla guida di un rustico carro trainato da buoi: il re merovingio era stato dunque il garante del benessere materiale del suo popolo; ma ciò, per i Franchi dell'età di Eginardo, era ormai quasi incomprensibile. Childerico fu il più importante fra i varî re ai quali obbediva il popolo franco; collaborò con il generale romano Egidio e con il conte Paolo, esponenti delle forze romane della Gallia, nella difesa della Loira contro i Visigoti che premevano dal sud. Da Basina, moglie del re dei Turingi, che si unì a lui dopo un suo breve esilio in Turingia, Childerico ebbe Clodoveo, che alla sua morte gli successe a capo dei Franchi di Tournai. Con l'aiuto del re di Cambrai, Clodoveo eliminò il generale romano Siagrio (486-87) e si impadronì della Gallia fino alla Loira, sottomettendo alla sua autorità, oltre alle residue autorità romane, anche tutte le altre fazioni del popolo franco, di cui eliminò i capi. In una data incerta (496, 498 o 506) si convertì al cristianesimo cattolico, una scelta che si rivelò decisiva per il futuro della dinastia e del popolo franco. Più volte suddivisi in varî rami, a capo di differenti piccoli regni, i sovrani della dinastia merovingia si combatterono spesso ferocemente fra di loro. Ciò ritardò l'espansione dei Franchi, che comunque andò avanti, occupando quasi tutta la Gallia (con l'eccezione di parte della Bretagna) e buona parte della Germania, dove furono sottomessi Alamanni, Turingi, Bavari. Il regno franco fu di nuovo unito sotto Clotario I, dal 511 al 561; nei decennî successivi alla sua morte le spartizioni provocarono (fine 6º - inizio 7º sec.) la nascita di tre regni, l'Austrasia (con capitale Reims, poi Metz), la Neustria (Soissons e poi Parigi), la Borgogna (Orléans). Il regno franco fu di nuovo unito con Clotario II (capitale a Parigi), re di Neustria dal 584 ed erede di Borgogna e Austrasia nel 613 con l'appoggio determinante degli antenati dei Pipinidi. Suo figlio Dagoberto (628-38) riuscì a mantenerne l'unità, ma alla sua morte essa venne nuovamente spezzata, avviando la decadenza definitiva della dinastia merovingia, che fu esautorata progressivamente, nei varî regni, dal potere dei maestri di palazzo, finché fu sostituita alla metà del sec. 8º dai Pipinidi di Austrasia.