Cittadina della Germania (4857 ab. nel 2007), nella Renania-Palatinato, lungo la bassa valle del fiume Lahn, 14 km a SE di Coblenza.
La regione di N. (corrispondente al territorio che si stende sulla destra del Reno, attraversato dalla Lahn e dalla catena del Taunus), nel 12° sec. entrò in possesso dei conti di Laurenburg che vi costruirono un castello. Con Ruperto II ebbe inizio (1160) la linea dei conti di N. che, estesi i suoi possessi nella Renania, si suddivise in rami laterali: da Walram II e Ottone, figli del conte Enrico il Ricco, discesero (1255) le linee walramiana e ottoniana. I possedimenti dei N. furono riuniti per il patto di successione del 1783 (indivisibilità dei territori e diritto di primogenitura). Nel 1806 i conti di N. con la loro entrata nella Lega del Reno ottennero il titolo di duchi; ma, in seguito al loro atteggiamento favorevole all’Austria nel conflitto con la Prussia, persero il ducato che fu annesso alla Prussia (1866).
Nel 15° sec. Engelberto I, discendente dal ramo minore dei N.-Dillenburg derivato dalla linea ottoniana, ereditò territori in Olanda; cominciò così la fortuna di questo ramo, che aveva possessi anche in Germania. Engelberto II (m. 1504) fu luogotenente di Carlo il Temerario e burgravio di Anversa. Enrico III (m. 1538), governatore dei Paesi Bassi, ottenne il principato di Orange.
Renato (m. 1544), statolder d’Olanda, fu il fondatore della quarta linea di Orange (N.-Orange). Figlio di Guglielmo I fu Maurizio, conte di N. e principe di Orange. Per le alte cariche occupate dalla famiglia e per il prestigio conquistato nelle lotte per la libertà d’Olanda, nel 1813 fu dato a Guglielmo I il trono dei Paesi Bassi; nel 1814 questi ebbe anche il granducato del Lussemburgo; dopo il 1830 perse il Belgio, separatosi dall’Olanda. Morto nel 1890 il re Guglielmo III senza eredi maschi, il granducato di Lussemburgo passò ad Adolfo, alla cui morte (1905) si esaurì la discendenza maschile dei N. tedeschi, appartenenti alla linea walramiana; sul trono d’Olanda salì la figlia di Guglielmo III, Guglielmina.