L’insieme dei valori propri della tradizione culturale nera nelle sue diverse affermazioni ed espressioni. Il termine fu introdotto nell’uso comune da J.-P. Sartre, che nella prefazione alla Anthologie de la nouvelle poésie nègre et malgache (1948) cercò di analizzare l’essenza della spiritualità dei neri, in particolare rivelandone i caratteri di originalità e di rivendicazione della propria dignità e del proprio valore in confronto alla civiltà e alla tradizione dei ‘bianchi’; anche la secolare esperienza di dolore vissuta nell’età della tratta è rivendicata, con senso di fierezza, quale proprio originale patrimonio spirituale. A tale atteggiamento corrispondeva il rifiuto della politica di ‘assimilazione’ perseguita, almeno sino al 1956, dal governo francese. Numerosi poeti, letterati e pensatori africani (fra i quali L.-S. Senghor, A. Césaire, David Diop, Cheik Anta Diop), principalmente raggruppati intorno alla rivista Présence africaine (fondata a Parigi nel 1947 da Alioune Diop), hanno recato propri contributi all’analisi della negritudine.