In geologia, periodo del Cenozoico che comprende Miocene e Pliocene, abbracciando un intervallo di circa 22 milioni di anni. Il N. inizia con una generale ingressione marina (trasgressione miocenica), seguita da una regressione alla fine del Miocene. Nel Pliocene si ha una nuova ingressione, cui segue un ritiro del mare che segna l’inizio dell’era quaternaria. Durante il N. si ha il definitivo sollevamento e assetto strutturale di tutte le maggiori catene montuose oggi esistenti (Alpi, Appennini, Carpazi, Caucaso, Himalaya, Montagne Rocciose e Ande), e la formazione di una serie di bacini che, associati a queste aree dove si è avuta una fase di collisione continentale, sono caratterizzati da una intensa tettonica distensiva.
Sin dall’inizio del N. la fauna marina delle regioni atlantiche e mediterranee si presenta come fauna capostipite per quella del Mediterraneo attuale: compaiono in gran numero generi e specie tuttora viventi. Importanti per il loro significato stratigrafico sono soprattutto Pectinidi ed Echinidi. Le faune terrestri sono caratterizzate dalla comparsa nel Miocene dei Proboscidati (Mastodon, Dinotherium), mentre nel Pliocene compaiono già un cavallo e un bue simili agli attuali. Nelle regioni settentrionali italiane il N. presenta inizialmente facies conglomeratiche e arenacee con macroforaminiferi; nel centro-sud e in Sicilia si sviluppano prevalentemente facies calcaree organogene con alghe. Seguono poi depositi argilloso-marnosi arenacei e il ciclo miocenico si chiude con depositi lagunari evaporitici e d’acqua dolce, la cui formazione è connessa all’interruzione delle comunicazioni tra il Mediterraneo e l’Atlantico, avvenuta nel tardo Miocene.