Fisico danese (Copenaghen 1885 - ivi 1962). Allievo, dopo la laurea, per un breve periodo di J. J. Thomson e di E. Rutherford. Dal 1916 prof. di fisica nell'univ. di Copenaghen, dal 1921 direttore dell'istituto di fisica teorica nella medesima università. Socio straniero dei Lincei (1924) e accademico pontificio (1936). Durante il secondo conflitto mondiale riparò negli USA dove contribuì al progetto Manhattan, ma non prese parte alla messa a punto della bomba atomica; poi fu attivissimo nella propaganda contro le armi nucleari. Con una celebre trilogia sulla costituzione dell'atomo (1913), in cui al modello atomico di Rutherford viene applicata la teoria dei quanti, B. ha posto le basi della moderna teoria dell'atomo (teoria dell'atomo di Bohr). Questa memoria ha costituito il punto di partenza di una serie numerosissima di lavori, di B. e dei suoi discepoli, che hanno dato una prima spiegazione di molti fenomeni della fisica atomica. La scuola di Copenaghen, che si costituì intorno a B. e della quale fecero parte alcuni dei maggiori fisici teorici del tempo (tra i quali W. Heisenberg e W. Pauli), impose la interpretazione probabilistica (interpretazione di Copenaghen) della meccanica quantistica formulata da M. Born, nonostante fosse avversata da E. Schrödinger e soprattutto da A. Einstein. Tra i contributi diretti di B., particolarmente da ricordare lo studio della disposizione dei varî gruppi elettronici nell'atomo e, di conseguenza, la spiegazione di gran parte delle proprietà chimiche degli elementi e l'interpretazione del sistema periodico di Mendeleev; il principio di corrispondenza e il principio di complementarità; infine, e non meno importanti, le sue ricerche di fisica nucleare (teoria di B.-Wheeler sulla fissione nucleare, basata su un "modello a goccia" del nucleo atomico). Nel 1922 ebbe il premio Nobel per la fisica, per la sua teoria della struttura atomica.