In geomorfologia, l’azione morfogenetica esercitata dalla neve in ambiente periglaciale, processo particolarmente attivo sia nelle zone dove la neve si accumula per un periodo di tempo abbastanza lungo, sia sui pendii ripidi. Nel primo caso tale azione si esplica attraverso il peso stesso della neve che comprime suolo e vegetazione; inoltre modificando le condizioni termiche e di umidità aumenta o rallenta i processi crioclastici e favorisce o impedisce la crescita stessa delle piante. Nel secondo caso l’azione è legata al movimento, per cui essa può trascinare detriti e piante, ma soprattutto dar luogo alla formazione delle valanghe.
Lo scioglimento della neve rappresenta un altro processo fondamentale; l’acqua di fusione infatti da una parte si infiltra nel terreno, favorendo il soliflusso e la gelificazione durante la successiva fase di rigelo, e dall’altra scorre in superficie alimentando il ruscellamento nivale. Inoltre l’elevata concentrazione di CO2 presente nelle acque di fusione rende queste molto attive da un punto di vista chimico, con conseguenti intensi fenomeni di dissoluzione soprattutto in quelle aree dove affiorano rocce carbonatiche (carsismo).
Forme di erosione prodotte dalla neve sono le nicchie di n., che costituiscono degli incavi sulle superfici rocciose in zone dove la neve si è accumulata per un certo tempo; sono essenzialmente legate al fenomeno crioclastico.