Complesso di forme esterne e sotterranee assunte dall’ambiente per l’azione delle acque circolanti in superficie e in profondità sulle rocce idrosolubili (calcari, gessi, dolomie, depositi salini; v. fig.). Considerando che queste sono circa il 15% delle terre emerse il fenomeno del c. è ben diffuso sul pianeta. Il c. risulta particolarmente sviluppato sulle rocce calcaree, nelle quali il carbonato di calcio viene intaccato dall’acqua acida dando origine a bicarbonati solubili:
CaCO3 + CO2 + H2O → Ca(HCO3)2.
L’essenza dei processi carsici è dunque data dalla dissoluzione della roccia e dallo stabilirsi di particolari forme di corrosione, tanto sulla superficie esterna quanto lungo le fenditure che conducono l’acqua nell’interno. Secondariamente hanno luogo processi di lento accumulo, a causa dell’incrostazione di calcite ridepositata, con forme caratteristiche (per es. stalattiti) a riempimento delle cavità interne e, in particolari condizioni, anche all’esterno (travertino). Il fenomeno, per svilupparsi, ha comunque bisogno dell’intervento di altri fattori come il clima e la struttura geologica.
L’aspetto esterno del paesaggio carsico è caratterizzato da distese di rocce a forme curve, brulle, laminate, con solcature; da conche a imbuto più o meno estese (doline, campi carsici) con terra rossa; da pozzi; da laghi temporanei. Spicca la mancanza di idrografia superficiale, a eccezione di brevi corsi temporanei prodotti dalle piogge. Ne derivano l’assenza di valli normali e la formazione di bacini chiusi d’ogni forma e grandezza, i più grandi dei quali (polje) si estendono talvolta per decine di chilometri, con fondo pianeggiante, adatto alle colture o al pascolo. Le forme interne sono determinate dalla presenza di cavità che possono essere a sviluppo prevalentemente orizzontale o verticale, spesso percorse da torrenti e caratterizzate da laghi, cascate, depositi argillosi, stalattiti e stalagmiti.
In alcune regioni dove hanno larga estensione le rocce calcaree che nei primi periodi del Quaternario furono sottoposte all’azione degradante carsica meteorica, lo sviluppo del c. è stato, e può, in linea di massima, essere ulteriormente favorito dallo sviluppo di anidride carbonica e di altri prodotti dissolventi di origine endogena (interna). Questi composti chimici, facendo parte delle acque termali provenienti da grandi profondità, agiscono nello stesso modo di quelle meteoriche, ma in senso inverso, dal basso in alto, e possono completare la morfologia carsica sotterranea già impostata dall’azione delle acque meteoriche.