(fr. Massif o Plateau Central) Regione montuosa nel cuore della Francia, fra il solco del Rodano a E, il bacino di Parigi a N, la pianura aquitanica a SO e quella della Loira a NE. È stato definito il baluardo interno del Rodano; può effettivamente sembrare tale osservando dalla vallata del fiume le Cevenne, che si presentano sotto l’aspetto di un’aspra e imponente catena. Ma in realtà le maggiori altezze di questo costone non arrivano a 1800 m (Mézenc, 1753 m) e le aree culminali scendono dolcemente verso N e NO, intaccate da tutto un ventaglio di valli: piuttosto che di una catena montuosa, si tratta dell’orlo rialzato di un altopiano.
Manifestazioni, perdurate fino al Quaternario e attestate da numerose sorgenti termominerali, hanno creato nella parte più interna del M. la regione vulcanica dell’Alvernia (Auvergne), dove si osservano, lungo le maggiori linee di frattura, allineamenti di coni vulcanici, con colate di lava, perfettamente conservati e detti puys (Puy de Dôme, 1464 m), accanto a sollevamenti più vecchi e già molto consumati (Aubrac, 1469 m) e ad altri intaccati e incisi dagli agenti atmosferici (Monts Dore, 1885 m nel Puy de Sancy, la più alta elevazione della Francia interna). Un solco, percorso dallo Cher e dall’alta Dordogna, separa l’Alvernia dal monotono altopiano di Millevaches (977 m), che declina a SO e a S con i terrazzi del Limosino (Plateaux du Limousin); a SE tra l’Aubrac e le Cevenne sono le aride causses, un altopiano calcareo che si eleva fino a 1000 m, percorso da valli chiuse (sotchs), contenente cavità carsiche, abissi e caverne (avens), che forma un tipo di paesaggio a sé. Queste alteterre del M. erano nell’età classica coperte in gran parte da foreste, ora sostituite da pascoli, che nutrono numeroso bestiame bovino. A SO di queste alteterre si affianca una serie di pianori che scendono verso la Dordogna; a NE la Loira, e i suoi affluenti Cher e Allier, vi si insinuano con ampie valli il cui fondo si allarga sempre più fino a costituire delle pianure a suolo alluvionale, arricchito da elementi vulcanici, dove, con un clima meno rigido e discretamente umido, prospera l’agricoltura. Qui sono sorte anche attività industriali (industria della gomma a Clermont-Ferrand) o si sono ravvivate vecchie industrie (St.-Étienne, Limoges) favorite anche dalle ferrovie e dalle strade che hanno rotto l’isolamento e che, provenienti da Parigi, discendono poi al Mediterraneo.