In meccanica, essendo P un punto in moto e v la sua velocità, si chiama moto o. del moto di P il moto di un punto V la cui posizione sia istante per istante definita dal vettore OV = v, O essendo un punto invariabile arbitrariamente prefissato. La traiettoria di V viene detta odografa polare del moto di P. Se invece si considera il punto P sulla sua traiettoria e si considera istante per istante la sua velocità v, l’odografa locale del moto di P è data dalla traiettoria descritta dall’estremo libero di v (v. fig.).
In fluidodinamica il metodo odografico è usato per risolvere vari problemi dei moti piani, e consiste nell’assumere come variabili indipendenti, anziché le coordinate cartesiane x, y, la velocità v (o una sua determinata funzione) e l’angolo ϑ che la direzione della velocità forma con l’asse x; un riferimento cartesiano in queste due variabili costituisce il piano odografico.
In topografia, strumento usato per disegnare la linea di un percorso. È composto da un odometro per determinare le distanze e da una bussola per ricavare le direzioni del moto.