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oleochimica

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Settore della chimica industriale che utilizza come materia prima oli e grassi naturali. I principali prodotti ottenuti dalla o. sono la glicerina, gli acidi grassi e i loro esteri metilici, le ammidi, gli alcoli alifatici superiori, le ammine alifatiche. L’o. è meno importante della petrolchimica sia per quantità di materie prime impiegate sia per quantità e varietà di prodotti preparati. Si calcola che l’o. consumi 2-2,5 milioni di t/anno di oli e grassi, pari all’1,5-1,8% del consumo totale mondiale di questi prodotti, mentre la petrolchimica nei paesi industrializzati consuma una percentuale dell’ordine del 10%. Tuttavia riveste ugualmente notevole interesse, perché alcuni dei prodotti che fornisce non si possono ottenere dal petrolio o non si ottengono con le stesse caratteristiche o con la stessa facilità. Inoltre, alcuni prodotti della petrolchimica sono stati sostituiti da derivati dell’o. che risultano meno tossici e più facilmente biodegradabili (è il caso, per es., dei plastificanti di origine vegetale che hanno sostituito il diottilftalato in molte applicazioni). In questo contesto, sempre maggiore è l’interesse verso la coltivazione di piante capaci di dare oli di tipo particolare. Così, l’olio di semi estratto da Euphorbia lathyris ha un contenuto di acido oleico superiore all’80% e trova impiego nella preparazione dei biodiesel (➔ biocarburanti); l’olio di semi estratto da Cuphea ignea ha un elevato contenuto di acidi grassi con catene di media lunghezza (C10-C14) e potrebbe essere utilizzato per la produzione di tensioattivi e lubrificanti; l’olio di semi estratto da Limnanthes ha un elevato contenuto di acidi grassi a lunga catena (C20) e potrebbe essere impiegato come additivo per lubrificanti funzionanti in condizioni estreme; l’olio di semi estratto da Lesquerella gracilis ha un elevato contenuto di acidi grassi con 3-4 doppi legami e potrebbe essere utilizzato per la produzione di fluidi idraulici e vernici. Un ulteriore contributo allo sviluppo dell’o. potrebbe provenire da manipolazioni genetiche capaci di creare varietà di piante non solo più resistenti ai parassiti e alle avversità climatiche, ma anche più ricche in contenuto oleoso, con minori sostanze secondarie e con una maggiore selettività delle specie oleose presenti.

Vedi anche
grasso di mkanyi Sostanza di colore giallognolo estratta dai semi dell’albero Stearodendron stuhlmannii. Con punto di fusione di 40-42 °C, è costituito essenzialmente da esteri degli acidi oleico e stearico; nei paesi d’origine si impiega come commestibile e si esporta come materia prima per preparare stearina. NEFA Sigla di non esterified fatty acids («acidi grassi non esterificati»), rappresentanti la quota di lipidi liberi circolanti, non uniti cioè con legame estere al glicerolo. I NEFA si formano attraverso i processi di lipolisi nel tessuto adiposo e sono riversati poi nel circolo sanguigno dove si legano ... acido oleico Acido carbossilico insa­turo appartenente alla serie alifatica, CH3(CH2)7CH=CH(CH2)7COOH, acido cis-ottadecanoico; è probabilmente l’acido grasso più diffuso in natura, trovandosi sotto forma di gliceride in tutti i grassi animali (di origine marina o terrestre) e in tutti gli oli vegetali. Particolarmente ... gliceròlo gliceròlo Composto chimico organico, detto anche glicerina, CH2OHCHOHCH2OH, diffuso in natura poiché entra nella costituzione dei grassi e degli oli (→ trigliceride). Il glicerolo è usato nella preparazione di inchiostri, di resine, della nitroglicerina, in cosmetica e, in terapia, sia come emolliente ...
Categorie
  • CHIMICA INDUSTRIALE in Chimica
Tag
  • CHIMICA INDUSTRIALE
  • DIOTTILFTALATO
  • PLASTIFICANTI
  • ACIDO OLEICO
  • ACIDI GRASSI
Vocabolario
oleochìmica
oleochimica oleochìmica s. f. [comp. di oleo- e chimica]. – 1. La parte della chimica che studia le sostanze grasse o oleose. 2. Settore della chimica industriale che utilizza grassi animali e olî vegetali; i principali prodotti ottenibili...
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