(lat. Osci o Opsci o Opĭci; gr. ᾿Οπικοί) Antica popolazione di stirpe italica della Campania preromana. Nella tradizione antica il nome è usato sia come sinonimo di Opici sia per designare la popolazione risultante dalla fusione di Sanniti e Opici, avvenuta in area campana nella seconda metà del 5° sec. a.C., dopo l’invasione sannitica e l’abbattimento del dominio etrusco nella regione. Stando alle fonti letterarie gli O. costituivano tre federazioni, guidate da Capua, da Nola e Abella, e da Nocera. I contrasti con i Sanniti delle zone appenniniche interne portarono gli O. della pianura (Capua e altre città) a contatto con Roma, la prima volta nel 341 a.C., a conclusione della 1ª guerra sannitica, dopo la quale ottennero la cittadinanza senza suffragio. Gli O. rimasero fedeli ai Romani durante le guerre sannitiche, la guerra di Pirro e la prima punica; nella seconda punica, dopo la battaglia di Canne, Capua si alleò ad Annibale (216) e riconquistata nel 211 perse l’indipendenza politica, mantenendo (dalla fine del 3° sec. in poi) una certa autonomia amministrativa. Tra le magistrature, carica suprema era il meddix; tra i culti più diffusi, quelli di Ercole, Mamerte, Giove, Herentas (Venere) ecc.
Per la lingua degli O. ➔ osco-umbro.