Nome, privo di valore sistematico, con cui vengono indicati i Mammiferi Artiodattili Bovidi appartenenti al genere Ovis, che comprende 7 specie, diffuse nelle regioni neartica e paleartica: la pecora domestica (Ovis aries), con le sue diverse razze; l’urial (O. [orientalis] vignei), diffuso nelle zone steppiche dalla Turchia all’India, da cui si ritiene derivino le razze domestiche della pecora; O. canadensis, dei rilievi dell’America Settentrionale; O. dalli, del Canada, Alaska e Asia nord-orientale; O. ammon, l’argal, asiatico; O. nivicola, della Siberia; O. musimon, il muflone, secondo alcuni una sottospecie di O. vignei, che si trova in Corsica e Sardegna. Solitamente gregari, vivono in branchi anche numerosi; alti 70-120 cm, hanno mantello più o meno fitto, tronco tozzo, testa grossa, fronte piatta o lievemente rigonfia, corna voluminose nei maschi, curvate a spirale, a sezione triangolare alla base; femmine con 2 capezzoli; coda breve, coperta interamente di peli.
Addomesticati probabilmente fin dall’età del Bronzo, vengono allevati per la lana, per la carne e per il latte. Con la selezione sono stati ottenuti risultati sorprendenti, nei riguardi della qualità e della quantità della lana prodotta. La produzione della carne ha diversa importanza nei vari paesi: in Gran Bretagna e in Francia raggiunge il massimo (nelle razze inglesi il rendimento in carne può superare il 60% del peso vivo, mentre in Italia resta di solito al di sotto del 50%). Il latte ovino, per la sua composizione, dà un alto rendimento in formaggio e in alcuni paesi (Francia, Italia) è materia prima di fiorenti industrie casearie.
L’allevamento è raramente in stalla; più spesso avviene all’aperto, per lo più in forma stanziale, anche se è ancora molto diffusa in diverse aree la transumanza (Africa settentrionale, Vicino e Medio Oriente, Ande) o l’allevamento brado, comune in zone aride e semiaride e in regioni montuose, perché gli o., per la loro frugalità e la loro piccola taglia, si spostano facilmente e si accontentano di pascoli magri.